Attualità

Scavo di un insediamento romano a Ponte Gardena

Il recupero di una consistente quantità di reperti (ceramica, bronzo, ferro, vetro e anche resti faunistici) e il rinvenimento di un eccezionale concentrazione di monete sono tra i risultati degli scavi condotti dall'Ufficio provinciale Beni archeologici a Ponte Gardena, sull'area di allargamento dell’attuale via Cimitero.

L'area di Ponte Gardena con gli scavi archeologici
Nel luglio del 2003, in occasione dell’allargamento dell’attuale via Cimitero a Ponte Gardena, vennero fortuitamente individuati cospicui resti di strutture e reperti di età romana imperiale parzialmente compromessi dai lavori edili. L’Ufficio Beni Archeologici della Provincia effettuò in seguito un primo intervento d’emergenza nell’area ad Ovest della strada interessata dalla costruzione di un muro di sostegno. Sulle pareti dello scasso per la posa dello stesso erano ben visibili i muri perimetrali Nord e Sud di un vano con pavimento in legno incendiato; tracce di altre strutture lignee sezionate (capanni per il ricovero di attrezzi e animali?) furono individuate anche all’esterno del vano. Tra i numerosi reperti recuperati (ceramica comune, terra sigillata decorata gallica, anfore, aghi in osso) sono degne di nota una moneta d’oro dell’imperatore Pertinace e due denari d’argento di Traiano e Adriano.

Uno scavo sistematico, diretto da Umberto Tecchiati dell'Ufficio Beni archeologici, venne in seguito effettuato nel settore a Nord della trincea dove, per una lunghezza di ca. 22 m, si evidenziò una strada inghiaiata di epoca romana con andamento Nord-Sud e con carreggiata larga ca. 2,5 m. Sul lato di monte (Est) era protetta da un fossato, mentre a valle si notava una canaletta per la raccolta dell’acqua piovana a cui si accostava un muro di contenimento del corpo stradale stesso. I riempimenti del fossato hanno reso una notevole quantità di reperti tra cui un massiccio torques d’argento. In previsione della realizzazione di garages interrati le indagini archeologiche sono proseguite anche nel corso del 2004 estendendosi a tutta l’area ad Ovest della via Cimitero (575 mq). La strada romana viene così indagata verso Nord (fino al nuovo sottopasso) per ulteriori 28 m risultando stratificata per una potenza di ca 1,40 m: sono stati riconosciuti almeno 14 livelli di ciottoli, ghiaia e sabbia ben compattati che hanno reso frammenti vascolari, oggetti in ferro, tra cui vari chiodini da sandalo, ed alcune monete bronzee. Dalle massicciate stradali più superficiali sono stati recuperati materiali (elementi di cinture con decorazione zoomorfa, monete) ascrivibili al IV-V secolo attestando così un uso della strada dal I secolo fino a questo periodo. Il battuto stradale con il potente muro di terrazzamento è stato posto in luce anche verso Sud per una lunghezza parziale di 20 m. Sempre nel settore meridionale si evidenzia l’angolo Nord-Ovest dell’ambiente individuato con la precedente campagna di scavo e di cui si ignorano le reali dimensioni, poiché in gran parte distrutto dallo scasso moderno.

Con lo scavo stratigrafico - tuttora in corso data la vastità della superficie di scavo e l’entità dei ritrovamenti - sono emersi inoltre i resti di strutture abitative site sul lato Ovest della suddetta strada inghiaiata: nel settore settentrionale si distinguono infatti alcuni allineamenti di pietrame a secco che delimitano almeno due vasti ambienti caratterizzati verosimilmente da elevati e da pavimentazioni lignee (magazzini? botteghe?). Gli scavi sono condotti a cura della Società Ricerche Archeologiche "G. Rizzi & Co." di Bressanone.

Il recupero di una consistente quantità di reperti, per lo più in minuti frammenti (ceramica, bronzo, ferro, vetro e anche resti faunistici), supporta l’ipotesi dell’esistenza di assiti lignei. Il rinvenimento più significativo è rappresentato qui dall’eccezionale concentrazione di monete (509 su un totale di 571), per la maggior parte datate al IV-V secolo, che documentano una frequentazione tarda del sito.

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