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Nuovi risultati emersi dalle ricerche sul DNA di Ötzi

Maggiori conoscenze sul patrimonio genetico di Ötzi.

Nuovi risultati emersi dalle ricerche sul DNA di Ötzi

Sono stati presentati questa mattina presso il Museo archeologico dell’Alto Adige i nuovi risultati emersi da una ricerca genetica condotta dal professor Franco Rollo, antropologo, esperto di DNA antico e autore di numerosi studi sulle mummie, docente presso l’Università di Camerino, sul patrimonio genetico di Ötzi, l'Uomo venuto dal ghiaccio.


Erano presenti alla conferenza stampa, oltre al professor Rollo, il Dr. Bruno Hosp, presidente dei Musei Provinciali Altoatesini, e la Dr. Angelika Fleckinger, direttrice del Museo Archeologico dell’Alto Adige.  

I risultati di tre anni di ricerche sono stati pubblicati nei giorni scorsi dalla rivista "American Journal of Physical Anthropology".  Rollo ed il suo team, composto da ricercatori delle Università di Camerino e Bologna, sono stati in grado di identificare in maniera definitiva il DNA mitocondriale originale del pastore- cacciatore della prima Etá del Rame.

I risultati permettono di inserire con precisione l´Uomo venuto dal ghiaccio tra i diversi sottogruppi genetici (nove) in cui si divide la popolazione dell’Europa e indicano negli abitanti dell´Ötzal e nei Ladini i suoi parenti viventi più prossimi. 

Lo studio, particolarmente accurato, ha permesso inoltre di identificare alcune mutazioni nel DNA mitocondriale della mummia note per essere collegate a patologie; nella fattispecie, ad una ridotta mobilità degli spermatozoi.

Sebbene l’ipotesi che Ötzi potesse essere affetto da una forma di sterilità non sia direttamente dimostrabile con i dati a disposizione dei ricercatori, il risultato apre comunque il campo ad interessanti speculazioni sulla posizione dell’Uomo venuto dal ghiaccio all’interno del suo gruppo sociale e permette, addirittura, di prefigurare un nuovo scenario attorno agli eventi che portarono alla sua tragica fine.

FG

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