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Presentato il “Progetto Archaeobrowser”

Una carta archeologica on line, alla quale tutti gli interessati potranno avere comodamente accesso da casa propria. È questo il progetto, presentato oggi dagli assessori Sabina kasslatter Mur ed Hans Berger, realizzato dalla Ripartizione Beni Culturali in collaborazione con la Ripartizione Informatica.

Gli assessori Kasslatter Mur e Berger nel corso della presentazione del sito "Archaeobrowser"

L’Archaeobrowser, una vera e propria carta delle risorse archeologiche esistenti in provincia, è un potente motore di ricerca  basato su un’enorme mole di dati geografici digitali. Nella carta archeologica on line che si può consultare all’indirizzo
http://www.provincia.bz.it/beni-culturali/1302/archaeobrowser_long_i.htm
o partendo dalla pagina internet della cartografia:
http://www.provincia.bz.it/informatica/0906/kartografie/,
sono inserite tutte le particelle catastali sottoposte a vincolo con un decreto della Giunta Provinciale, le aree certamente archeologiche, ma non vincolate, e le aree sospettate di essere archeologiche.

A seguito dei numerosi sondaggi e scavi dell’Ufficio beni Archeologici molte aree sono risultate prive di resti archeologici, ma anche queste figureranno nella carta archeologica. 

Ma quale utilità rivestirà per il cittadino questo nuovo strumento? L’archaeobrowser, hanno affermato oggi gli assessori Berger (Informatica) e Kasslatter (Beni Culturali), si presterà a molteplici utilizzi a seconda del tipo di utente. Appare evidente, in primo luogo, la valenza culturale e scientifica del progetto.

Tutte le aree archeologiche provinciali sono state infatti censite e rappresentate nell’Archaeobrowser. Entro breve sarà possibile collegare ai dati geografici anche le informazioni (testi, articoli scientifici, foto, documentazioni di scavo varie etc.) che costituiscono “Kultis”, il potente database della Soprintendenza Provinciale.


L’Archaeobrowser  rappresenta  quindi un’inestimabile risorsa per la ricerca scientifica su scala territoriale. In secondo luogo  è uno strumento di pianificazione delle trasformazioni territoriali. Gli Uffici Tecnici dei Comuni, i progettisti, ma anche i privati cittadini che intendono costruire un edificio, o effettuare bonifiche fondiarie, o tracciare nuove reti infrastrutturali (strade, canalizzazioni, cablaggi sotterranei etc.) potranno apprendere in anticipo se le aree interessate dai progetti sono o meno di interesse archeologico.

 

Ciò permetterà, nelle intenzioni della Provincia, di avviare forme sistematiche di pianificazione degli interventi archeologici che hanno la duplice funzione di realizzare un risparmio di risorse finanziarie e di ridurre sensibilmente gli scavi di emergenza. Questi scavi, ha spiegato l’Assessora Kasslatter, sono molto dispendiosi in termini di tempo e di denaro e creano sovente situazioni di stress e di conflitto a cui si tenta di ovviare anche per mezzo dell’Archaeobrowser. 

La carta archeologica potrà essere sovrapposta, per esempio, ai piani urbanistici o paesaggistici: ciò consentirà di verificare se vi sia la sufficiente compatibilità tra le esigenze di tutela ambientale e archeologica e le legittime aspirazioni sul piano dell’espansione edilizia. Si tratterà comunque, hanno spiegato i tecnici, di uno strumento che, per sua stessa natura, abbisognerà di essere costantemente aggiornato. 

Allo stato attuale tutte le aree vincolate dei 116 comuni dell’Alto Adige sono state censite e rappresentate nell’Archaeobrowser. Ben 96 Comuni sono completati anche per quanto riguarda le aree certamente archeologiche ma non sottoposte a vincolo. Si prevede che l’inserimento di tutti i dati attualmente in corso di elaborazione sarà completato entro la prossima primavera. 

FG

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