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Una rarità botanica ai Giardini di Castel Trauttmansdorff (25 aprile)

Da domenica 25 aprile sarà possibile ammirare nei Giardini di Castel Trauttmansdorff una conifera dall'Età della Pietra, un vero e proprio "fossile vivente" unico nel suo genere, la cui esistenza è rimasta celata alla scienza fino a pochi anni fa.

Un'immagine del luogo dove è stata ritrovata questa rarità botanica

La conifera dell’Età della Pietra, denominata Wollemia nobilis, comunemente chiamata Wollemi Pine, è una delle scoperte scientifiche più recenti degli ultimi anni. Questa pianta era considerata estinta, fino a quando, nel 1994, fu scoperta una piccola popolazione in una profonda gola del Parco Nazionale Wollemi in Australia.

David Noble, una guardia forestale del Parco Nazionale del Nuovo Galles del Sud, durante un'escursione di controllo attraverso le foreste tropicali umide, scoprì una pianta a lui sconosciuta, che un'equipe internazionale di botanici identificò in una specie di Araucariaceae che fino a quel momento si riteneva estinta. Le fu dato il nome del suo scopritore: “Wollemia nobilis”. 

Da analisi svolte su uno dei ritrovamenti fossili più vecchi, oltre 90 milioni di anni, è risultato che questa conifera maestosa non si è modificata geneticamente. L'origine del Wollemi Pine risale presumibilmente alla formazione giurassica di 200 milioni di anni fa.

 

La contemporanea dei dinosauri è sopravvissuta alla glaciazione ed alle catastrofi naturali. La pianta deve la sua esistenza fino ad oggi alla sua abilità unica di generare getti sempre nuovi dalla profondità delle radici, malgrado fulmini o incendi boschivi.  

La corteccia della giovane Wollemia nobilis, che i visitatori potranno ammirare da domenica 25 aprile ai Giardini di Castel Trauttmansdorff. assomiglia a quella dei pini, il tronco adulto, dalla ramificazione irregolare, da cui spuntano continuamente nuovi getti, ricorda la crema di cioccolato in ebollizione.


Un'altra caratteristica di quest’albero dell'Età della Pietra sono i grandi aghi sovradimensionali, molto scuri e che crescono in tutte le direzioni nonché la struttura di ramificazione unica nel suo genere, molto folta, sulla quale ogni fila è composta da due aghi. Gli esemplari più vecchi della conifera sono alti 40 metri circa ed il tronco largo 1,2 metri. 

Oggi ne vivono meno di 100 esemplari allo stato selvatico e il luogo di ritrovamento di questa specie minacciata viene tenuto severamente segreto. Infatti solo l'isolamento degli alberi nelle gole delle foreste tropicali umide ha reso possibile la sopravvivenza di questa specie attraverso milioni di anni. Quindi l'accesso è riservato esclusivamente a ricercatori con permesso. I ricercatori vengono portati nella gola con occhi bendati da un elicottero e calati con le funi sulle rocce dove crescono i Wollemi Pine. 

Solo pochissime piante da semi e piantoni della prima generazione di questa conifera dell'Età della Pietra si possono ammirare in giardini botanici e musei di storia naturale prescelti. I Giardini di Castel Trauttmansdorff sono il primo giardino botanico in Italia a cui è stato dato un esemplare del Wollemi Pine, che ora misura 2,20 m di altezza.

Il seme dal quale è stata coltivata questa pianta preistorica proviene da alberi vecchissimi tuttora esistenti: Il "Bill Tree", così chiamato secondo il nome del pilota dell'elicottero – uno dei pochi che conoscono il luogo del ritrovamento – ha un'età stimata di 1.000 anni, le sue radici viventi provengono però già dall'epoca dell'impero romano.  

I Giardini di Castel Trauttmansdorff partecipano all'impegno per la conservazione di questa specie rara. L'acquisizione della pianta è stata resa possibile dalla fondazione della Cassa di Risparmio dell'Alto Adige in qualità di sponsor.

FG

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