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Presentata ricerca dell’Istituto Pedagogico su software libero ed open source

È stata presentata oggi (8 giugno), presso la Libera Università di Bolzano, un’indagine promossa dall’Istituto Pedagogico in lingua italiana di Bolzano sullo sviluppo e sulla diffusione in Italia, nella scuola e nell’università, dei maggiori ambienti online “Software Libero” e “Open Source” per l’apprendimento e la costruzione condivisa della conoscenza.

Si è trattato di un momento particolarmente importante e qualificato per fare il punto sullo stato dell’arte riguardo alla presenza e l’utilizzo di software libero nell’ambito della scuola e dell’università ed a tale scopo sono giunti a Bolzano qualificati esperti provenienti dalle maggiori sedi universitarie italiane.

Particolarmente interessante la relazione del professor Renzo Davoli dell’Università di Bologna che ha illustrato le ragioni che stanno alla base della scelta del software libero e dell’Open source per il mondo della scuola, dell’università e della pubblica amministrazione in generale.

Il software libero diversamente dal software proprietario consente una maggiore socializazzioen della conoscenza, una condivisione delle esperienze e consente all’utente di sentirsi protagonista dello strumento informatico che utilizza. Secondo il professo Davoli la scelta per il software libero è vantaggiosa sotto molti punti di vista e quello economico, a suo avviso, è secondario rispetto agli aspetti sociali, politici, di mercato.

Con il software libero le aziende vendono servizi e non licenze come avviene per il software proprietario ed inoltre, secondo il docente, il mercato del software proprietario favorisce unicamente le aziende di grandi dimensioni. La filosofia che sta alla base della scelta del software libero, secondo Davoli, è essenzialmente che “la scuola non forma lavoratori o consumatori ma cittadini”.

È seguito l’intervento del professor Paolo Renzi il quale ha illustrato le motivazioni della scelta dell’università di Roma “La Sapienza” che hanno spinto all’adozione del software libero e dell’open source.

Questa scelta ha richiesto naturalmente una capacità di adattamento da parte sia dei docenti che degli studenti ma ha portato con sé profonde modificazioni nel campo della didattica, oltre a rappresentare un indubbio risparmio economico per l’ateneo. Augusto Tarantini e Laura Fiorini, dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia hanno quindi parlato dei progetti e delle esperienze per l’introduzione dell’open source nella scuola lombarda. Gianni Marconato, esperto metodologico del progetto “Copernicus” della Provincia di Bolzano ha parlato delle possibilità di miglioramento dell’apprendimento nella Formazione professionale grazie all’impiego delle nuove tecnologie.

I componenti del team di ricerca dell’Istituto Pedagogico di lingua italiana, Manuela Pegoraro, Massimiliano Andreoletti, Anna Ragosta, coordinati da Luisanna Fiorini hanno quindi illustrato alcuni dei principali risultati emersi dall’indagine “Open source per l’e-learning”  e sono seguiti alcuni esempi di “best practice” tra scuola ed università.

In apertura dei lavori la presidente dell’Istituto Pedagogico, Bruna Visintin Rauzi, e la direttrice, Daniela Pellegrini Galastri, hanno posto l’accento sul fatto che l’Istituto Pedagogico ha all’attivo un progetto permanente che vuole promuovere l’uso degli strumenti di rete come supporto alla didattica.

Le scuole dell’Alto Adige possono rivolgersi all’equipe pedagogica e tecnica per ricevere supporto operativo o progettare insieme strumenti adeguati alle proprie esigenze. Il concetto fondamentale su cui l’Istituto pedagogico muove è la centralità del processo di apprendimento-insegnamento, in cui le tecnologie dell’informazione e della comunicazione vanno ad inserirsi per portare un valore aggiunto, dinamico, adeguato alle esigenze degli alunni e degli insegnanti.

La vicepresidente del Consiglio di facoltà della Libera Università di Bolzano, Gabriella Kustatscher, ha ribadito l’interesse dell’ateneo per la tematica dell’e-learning e menzionato alcuni progetti di cooperazione che la LUB ha in atto in questo settore sia a livello nazionale che europeo.

FG