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Identificate per la prima volta in Alto Adige alcune specie di farfalle e di insetti nel corso del progetto “Habitat Sciliar”

L’area dello Sciliar presenta una ricchezza naturalistica e faunistica unica in Alto Adige. Per questo motivo nell’ambito del progetto di ricerca “Habitat Sciliar” viene rilevata la biodiversità di questo territorio particolarmente ricco di specie, i cui paesaggi già 150 anni fa furono esaminati dagli scienziati.

Nel corso del progetto di ricerca una particolare attenzione è stata dedicata anche alla rilevazione delle farfalle sia diurne che notturne che popolano questo territorio così interessante sotto il profilo naturalistico.

Una specifica ricerca sulle farfalle notturne è stata condotta da Peter Huemer del Museo “Ferdinandeum” di Innsbruck per mezzo di fonti luminose e di altri accorgimenti scientifici che hanno consentito la determinazione in loco della specie delle singole farfalle che sono state quindi liberate.

Delle oltre 3100 specie di farfalle presenti in Alto Adige solamente 185 riguardano farfalle notturne. Queste svolgono un ruolo molto importante nell’ambito dell’ecosistema sia per l’impollinazione che come nutrimento per gli uccelli e pipistrelli.

Nell’ambito della ricerca sono state identificate per la prima volta in Alto Adige varie specie di farfalle, tra queste ad esempio la “Micropterix osthelderi”  e la “Rhigonostics incarnatella”.

La zona al centro delle attività scientifiche di rilevazione ricade all’interno del Parco naturale dello Sciliar - Catinaccio e comprende ambienti naturali diversi, estendendosi dai boschi al di sopra dei comuni di Fiè allo Sciliar, Tires e Castelrotto fino ai prati aridi sull’altopiano dello Sciliar.

Il progetto “Habitat Sciliar” viene gestito dal Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, dall’Ufficio Parchi naturali della Ripartizione Natura e paesaggio e dalla Ripartizione Foreste dell’amministrazione provinciale.

FG