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La miniera e il rifugio Monteneve riapriranno domenica 15 giugno
Vi interessano le miniere e vi piace camminare in montagna? Allora non dovete lasciarvi sfuggire l'opportunità di un'indimenticabile escursione a Monteneve, tra la Val Ridanna e la Val Passiria. Domenica 15 giugno riaprono, infatti, per la stagione estiva la miniera e il rifugio. Posta a quota 2355, in uno scenario incantevole, quella di Monteneve è la più alta miniera d'Europa.
La miniera di Monteneve in Val Passiria si trova a 2355 metri sul livello del mare ed è la più alta in Europa. Si tratta di una delle miniere di piombo e zinco più importanti del vecchio Tirolo, che può vantare una storia lunga 800 anni.
La prima citazione risale, infatti, al 1237, mentre l'attività estrattiva venne cessata definitivamente le 1967. Nel 1996 venne poi trasformata in una miniera da visitare. E' composta da più di 130 chilometri di gallerie e pozzi, parzialmente aperti, e può vantare l'impianto di trasporto su rotaia più lungo del mondo: ben 27 chilometri.
Per i visitatori è stato realizzato un locale espositivo per conoscere tutti gli aspetti della vita nella miniera di Monteneve, dal conio delle monete al villaggio dei minatori e alla chiesetta dedicata alla Madonna nella neve.
Il rifugio, completamente ristrutturato nel 1995, può accogliere fino a cento persone, sia per mangiare che per dormire.
Esiste anche un interessante sentiero didattico suddiviso in tre sezioni di durata differente. In 80, 75 o 45 minuti di piacevole camminata sarà possibile scoprire diversi aspetti della dura vita in miniera grazie a 34 punti di informazione posti lungo il sentiero.
La miniera è raggiungibile in circa due ore e mezza di cammino da Passo del Rombo (Val Passiria) attraverso quattro differenti sentieri; oppure in quattro ore da Masseria in Val Ridanna. A Monteneve si incrociano la "Alta Via Tirolese" ed il "Giro dei 13 Rifugi".
Per ulteriori informazioni gli interessati possono contare direttamente il Museo delle miniere Monteneve, a San Martino in Passiria Tel. 0473-647045, http://www.bergbaumuseum.it.
FG
