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Vincolo di tutela per la vecchia dogana di Cornedo

La vecchia dogana di Cornedo, risalente al tardo Medioevo, è ora posta sotto la tutela dei beni culturali e del paesaggio. La proposta, avanzata di recente dall'assessora Sabina Kasslatter Mur, è stata approvata dalla giunta provinciale. Il progetto prevede anche degli interventi di consolidamento e risanamento della struttura.

Il rudere della vecchia dogana di Cornedo

Sotto il castello di Cornedo, nel periodo tardomedievale, fu costruito un grande edificio che per un lungo periodo venne utilizzato come posto doganale. Attraverso la vecchia dogana, realizzata sulla via storica per la Val di Fiemme tra il XIV e il XV secolo, passava tutto il legname in arrivo dalla Val d'Ega, ma anche il vino proveniente dalla conca di Bolzano. Ora la struttura, da tempo in disuso, è diventata un rudere, ma la Provincia ha deciso di riqualificarla sulla scorta di quanto già effettuato per il Castello di Cornedo. Sia la vecchia dogana che il maniero sono proprietà del francese Louis Christoph Noel von Malaisè, il cui impegno, sostenuto finanziariamente sia dal Comune che dalla Provincia, ha reso il castello nuovamente visitabile a partire dalla primavera del 2006.

Ora, su proposta dell'assessora Sabina Kasslatter Mur, la giunta provinciale ha deciso di porre sotto il vincolo di tutela dei beni culturali la vecchia dogana. Il progetto prevede degli interventi di consolidamento e risanamento del rudere, che sarà poi inserito nel percorso di visita al castello di Cornedo. Secondo gli esperti non sono esclusi dei ritrovamenti importanti durante i lavori di scavo, visto che la zona su cui è stato costruito l'edificio risultava abitata sin dall'età del bronzo. Gli interventi dovrebbero iniziare nella primavera di quest'anno per concludersi entro la fine del 2009.

mb

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