Attualità

Tommasini sulla Giornata di tutela della lingua madre

La migliore tutela della lingua madre la si raggiunge nel confronto e nel dialogo, quindi aprendosi ad altre lingue, fin dalla primissima infanzia: è quanto sottolinea l’assessore provinciale alla Scuola e cultura italiana Christian Tommasini in occasione della Giornata internazionale della lingua madre, che si celebra domani (21 febbraio).

La Giornata Internazionale della Lingua Madre, promossa dall’UNESCO e giunta ormai alla sua decima edizione, si celebra il 21 febbraio in tutto il mondo per sottolineare che la tutela della diversità linguistica rientra nella più ampia tutela della diversità culturale, la cui salvaguardia è di fondamentale importanza  per una cittadinanza realmente democratica e ispirata ai principi di tolleranza. 

“In Alto Adige – sottolinea l’assessore Tommasini – portiamo l'orgoglio di norme di rango costituzionale che sono state pioniere in Europa nel riconoscere tutela alle caratteristiche linguistiche e culturali.” L'accento posto sulla madrelingua è oggi patrimonio del mondo, “e resta importante ricordare come il nodo centrale della specialità della Provincia di Bolzano risieda nella convivenza di diverse culture e lingue nel medesimo territorio”, osserva Tommasini. Il governo delle differenze, secondo l’assessore provinciale, “costituisce certamente un impegno aggiuntivo e a volte difficile che altre Regioni non conoscono, ma è certamente la sfida più ambiziosa per un’autonomia che vuol dirsi speciale.”

“Anche se abbiamo la fortuna di vivere in una realtà che ha fatto scuola – spiega Tommasini - non dobbiamo pensare solo alle radici tedesche, italiane e ladine che convivono in Alto Adige, ma anche alle nuove identità migrate, quegli idiomi che, nella seconda generazione, rischiano di perdersi.” In occasione della Giornata dedicata alla lingua madre l’assessore ricorda infine che “la migliore tutela della lingua madre viene raggiunta nel confronto e nel dialogo, quindi aprendosi ad altre lingue, fin dalla primissima infanzia: non solo in termini di necessità finalizzata allo sbocco lavorativo, ma come arricchimento della persona, reale opportunità di integrazione socioculturale nel territorio di origine.” Questi, conclude Tommasini, “sono gli impegni dei responsabili politici, ma anche di cittadini, educatori - compresi i genitori - associazioni e istituzioni culturali e scolastiche.”

 

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