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Con Link900 maggiore consapevolezza della storia locale

L'assessore provinciale alla cultura italiana, Christian Tommasini, ha presentato il progetto "Link900" definendolo un contributo per creare cittadini più consapevoli della storia e della realtà locale con l'obiettivo di favorire una crescita comune della comunità nella sua interezza. CON AUDIO

Un fotogramma del corto sulle "Lingue" in Link900

Conoscere la storia aiuta ad affrontare il presente con maggiore equilibrio e consapevolezza al di là di stereotipi e pregiudizi. Conoscere i fatti della storia recente dell’Alto Adige può contribuire a favorire la convivenza fra i gruppi linguistici. Da questa riflessione è nato il progetto “Link900. Il Novecento in Alto Adige/Südtirol” promosso dal Centro Audiovisivi Bolzano CAB della Ripartizione cultura italiana con la collaborazione di vari enti. L'assessore provinciale alla cultura italiana Christian Tommasini ha sottolineato l'importanza del progetto innovativo nella strategia operativa del suo assessorato anche alla luce delle polemiche di questi giorni; attraverso una maggiore conoscenza della storia, della geografia e della cultura locali si contribuisce allo sviluppo della comunità creando consapevolezza e senso di appartenenza.
Avvalendosi della consulenza di storici di lingua italiana e tedesca facenti parte dell’Associazione Storia Regione, nelle persone di Andrea Bonoldi, Carlo Romeo, Christoph von Hartungen, e Alessandra Zendron, sono stati predisposti dei testi che poi sono stati tradotti in immagini dando vita a dieci filmati di una trentina di minuti ciascuno, con interventi nelle tre lingue provinciali, incentrati su altrettanti temi: Heimat, Chiesa, Turismo, Guerra, Agricoltura, Industria, Donne, Lingue, Autonomia, Confini. Come ha sottolineato Andrea Bonoldi a nome dell'associazione a livello locale la storia locale è insegnata poco nelle scuole e soprattutto manca una ricerca storica sistematica fondata su metodi di indagine della storiografia internazionale per giunger ad una visone storica al di là dei possibili sfruttamenti per scopi politici. I filmati realizzati costituiscono un prodotto di buon equilibrio ed uno strumento efficace anche per la loro compattezza.
La serie di filmati è stata realizzata dalla Scuola di Documentario, Televisione e Nuovi Media Zelig di Bolzano che vanta registi e professionisti di grande esperienza, con la partnership della RAI locale. Lorenzo Paccagnella, viedirettore di Zelig, ha sotolineato come i filmati, raccolti in due DVD corredati da un booklet, propongano una lettura tematica della storia locale con un taglio contemporaneo offrendo spunti di riflessione per riscuotere interesse per la storia. Da parte sua il direttore della Ripartizione cultura italiana, Antonio lampis, ha posto in evidenza come questa grande operazione  culturale all'insegna della multimedialità e della collaborazione fra vari enti e la RAI e il quotidiano Alto Adige consenta di raggiungere una grande moltitudine di cittadini.
Come ha aggiunto Tiziano Marson, direttore responsabile del quotidiano Alto Adige è importante la sinergia attivata fra organi d'informazione ed enti locali per raccontare la storia che guarda avanti.
Il progetto è stato posto in essere con il contributo dell’Intendenza scolastica italiana, della Formazione professionale italiana, della Fondazione Cassa di Risparmio ed è inserito nell’ambito delle iniziative celebrative del bicentenario hoferiano indette dalla Ripartizione cultura tedesca della Provincia dal titolo “La storia incontra il futuro 1809-2009”.
I documentari sulla storia locale “Link900. Il Novecento in Alto Adige/Suedtirol” sono destinati ad una diffusione capillare. Dopo la proiezione la domenica su RAI 3 regionale da domenica 17 maggio al 19 luglio 2009, dal 10 settembre i DVD saranno, quindi, disponibili al prestito gratuito a tutti gli interesati presso la mediateca del CAB, presso il Centro Trevi, in via Cappuccini 28 a Bolzano. Orario di apertura al pubblico: lunedì 14.00-18.30; martedì, mercoledì, venerdì: 10.00-12.00 e 14.00-18.30; giovedì: 10.00-20.00. INFO sul prestito 0471 303397 o prestito-audiovisivi@provincia.bz.it e sul progetto tel. 0471 303393 e e-mail: audiovisivi@provincia.bz.it 
L'8 ottobre saranno distribuiti in omaggio in abbinamento al quotidiano “Alto Adige”. Dal 10 ottobre i filmati saranno distribuiti sottoforma di 2 DVD corredati da booklet alle scuole, alle biblioteche pubbliche, ad associazioni culturali ed alle videoteche e mediateche italiane.

Il ciclo documentario “Link900. Il Novecento in Alto Adige/Südtirol” si struttura in dieci filmati dedicati ad altrettanti temi. Nel primo documentario si parla di “Heimat”, il luogo in cui ci si sente a casa, attraverso il dialogo di due macchinisti di un treno in viaggio lungo la linea del Brennero. Il secondo filmato ci propone il tema della “Chiesa” e dell’influsso sui luoghi e le genti altoatesine attraverso un gruppo di ragazzi della gioventù contadina che stanno organizzando uno dei fuochi del Sacro Cuore a Fié. Il terzo film parla di “turismo” e della sua importanza crescente attraverso gli occhi di una ragazza impegnata nell’organizzazione della festa per la discesa dall’alpeggio in Val Gardena. Nel quarto documentario si parla della “guerra” attraverso i dialoghi dei custodi dei cimiteri di guerra italiano e tedesco di San Giacomo di Laives. L’”agricoltura” è il tema al centro del quinto filmato che ritrae un agricoltore della Bassa Atesina e l’attività agricola di qualità. Nel sesto documentario il guardiano di una diga spiega l’importanza dell’energia per l’”industria”. La condizione delle “donne” è proposta nel settimo film attraverso la figura di una donna sudtirolese con molteplici attività. Il documentario numero otto parla di “lingue” attraverso il racconto di una maestra di scuola elementare della Val Badia dove i bambini hanno un contatto naturale con ladino, tedesco e italiano. Nel nono filmato parlando di una ditta di cartellonistica stradale e dei cartelli bilingui propone il tema dell’”autonomia”. Il decimo e ultimo documentario della serie si sofferma sulla tematica dei “confini “ attraverso le figure di un doganiere e di un poliziotto che presidiano l’ultimo confine dell’Alto Adige, quello con la Svizzera.

SA

Galleria fotografica

Link 900: la storia dell’Alto Adige in 10 documentari