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Sostegno di Tommasini all’attività dell’Associazione onlus Chernobyl Alto Adige Südtirol

Sono oltre un centinaio ogni anno i giovani bielorussi ospitati dalle famiglie altoatesine che aderiscono all’Associazione onlus Chernobyl Alto Adige Südtirol.

L'assessore Tommasini con la delegazione dell'Associazione

Questa mattina (29 dicembre) il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, ha ricevuto la presidente dell’Associazione Chernobyl Alto Adige Südtirol, Dagmar Mahl von Pretz, il consigliere, Massimiliano Martinelli, e Raissa Sharoikina direttrice della Fondazione bielorussa “Natali”, referente dell’Associazione altoatesina per la Bielorussia.

Nel corso del cordiale incontro i responsabili di Chernobyl Alto Adige Südtirol hanno illustrato al vicepresidente della Provincia le finalità e l’attività dell’Associazione nata per iniziativa di un gruppo di persone di buona volontà poco dopo la devastante esplosione del reattore della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina, avvenuta il 25 aprile del 1986.

Da allora l’Associazione promuove soggiorni salutari di bambini di Chernobyl presso famiglie dell’Alto Adige. È importante sottolineare che un mese di soggiorno lontano dalla zona contaminata dalle radiazioni può consentire una riduzione di circa il 57% dei livelli di cesio nei bambini, un effetto benefico che si prolunga nel tempo anche dopo il loro ritorno in Bielorussia.

Dalla notte dell’esplosione sono trascorsi ormai 23 anni, i primi bambini che hanno soggiornato in Alto Adige  sono oramai grandi, ma la necessità iniziale, ha sottolineato nel corso dell’incontro odierno  Raissa Sharoikina, è rimasta pressoché immutata e molti bambini attendono il nostro aiuto. Sono rimaste ancora molto elevate, infatti, le percentuali di bambini affetti da tumori causati dalla contaminazione radioattiva. Attualmente Chernobyl Alto Adige Südtirol è attiva con le sue Sezioni a Bolzano, in Alta Pusteria, Anterselva, Appiano, Bressanone, Caldaro, Laives, Collalbo/Renon, Ultimo, Val Badia, Verano/Avelengo/Meltina e Villandro

Negli ultimi anni si è ridotto il numero di bambini che trascorrono almeno un mese presso famiglie altoatesine; ora il loro numero si aggira intorno al centinaio, mentre negli anni scorsi erano oltre 400, ma l’Associazione, ha rilevato la presidente, Dagmar Mahl von Pretz, è costantemente alla ricerca di famiglie disposte ad ospitare i piccoli bielorussi.

Si tratta, ha aggiunto, di un’esperienza molto intensa sotto il profilo umano, che arricchisce in maniera significativa le famiglie ospitanti e crea dei legami affettivi che spesso proseguono e si rafforzano negli anni.

I bambini ospitati provengono da varie regioni della Bielorussia: regione di Minsk, di Mogilov, di Gomel (la più vicina alla zona del disastro) e di Brest.

Ogni anno vengono organizzate dall’Associazione ben 5 tipologie di accoglienza: progetto “scolastico-primaverile” di circa 40 – 45 giorni di permanenza (da metà aprile a fine maggio); progetto “luglio”, circa 30 giorni di permanenza; progetto “luglio ed agosto”, circa 60 giorni di permanenza; progetto “agosto”, circa 30 giorni di permanenza e progetto “natalizio”, circa 25 – 28 giorni di permanenza.

L’assessore Tommasini ha confermato ai responsabili dell’Associazione Chernobyl Alto Adige Südtirol il proprio sostegno ed ha colto l’occasione per ringraziare le famiglie ospitanti per il loro impegno e la loro testimonianza di solidarietà sociale ed umana.

Questa solidarietà verrà senz’altro sostenuta e valorizzata dall’Assessorato con un riconoscimento pubblico e con una presenza delle istituzioni al fianco delle famiglie che accolgono con grande disponibilità questi giovani ospiti.

Gli interessati possono contattare direttamente l’Associazione Chernobyl Alto Adige Südtirol che ha sede in via Museo,54 a Bolzano, Tel. 0471 270027, Fax. 0471 270027; Cell. 335 8286802; E-mail: info@caasu.it, o consultare il sito: www.caasu.it.

FG

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