Attualità

I giovani si esprimono grazie al laboratorio “Il mio sguardo”

Sono state presentate alla cittadinanza il 30 marzo scorso, presso il Cinema “Capitol” di via Streiter a Bolzano, le sette opere prime frutto del laboratorio “Il mio sguardo”, un progetto promosso dal vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, per i giovani in collaborazione con la Scuola di documentario Zelig . Il progetto ha offerto ai giovani la possibilità di arricchire le proprie esperienze, di giungere ad una consapevolezza maggiore sulla realtà che vivono e, su loro stessi.

Nato nel 2008, il laboratorio “Il mio sguardo” organizzato dalla Scuola di documentario “Zelig” di Bolzano ha permesso di realizzare due corsi di "Video partecipato" che ha visto come protagonisti ragazzi e ragazze di età compresa tra i 15 e i 20 anni. I corsi  si  sono svolti durante l'estate 2008 e  durante  l’estate e l'inverno 2009.

In entrambi i corsi i temi sono stati proposti dai ragazzi ed il lavoro partecipato ha ruotato intorno a questioni molto sentite dai giovanissimi, come: l'odio tra culture e razze diverse, la crescita (il diventare adulti), i rapporti familiari, le paure che ci portiamo dietro dall'infanzia, il senso delle parole e la ricerca della propria identità.

Tutti questi temi hanno dato spunto a riflessioni, analisi e sono diventati esperienze scritte sulla carta per poi tramutarsi in veri e propri film autobiografici o d’inchiesta e testimonianza. I ragazzi e i supervisori hanno vissuto un'esperienza molto intensa insieme.

Il corso ha quindi permesso ai giovani di avvicinarsi alle tecniche  base di video-audio, di capire i meccanismi che stanno dietro un film o un video e di divenire protagonisti a tutti gli effetti, affrontando ed elaborando questa esperienza partendo da se stessi.

Il metodo del video partecipato si basa sull'utilizzo attivo dei media audiovisivi per raccontare se stessi, il proprio ambiente, i propri progetti. Regista e cameraman assumono un ruolo nuovo diventando "facilitatori" e mettendo i ragazzi coinvolti nelle condizioni di raccontare se stessi per mezzo di un film.  

Le proiezioni sono state precedute dagli interventi di Angelo Loy, regista ed esperto del “video partecipato” come forma di espressione e democrazia dal “basso” e Debora Scaperrotta, regista e docente del corso, attiva da alcuni anni nella tecnica del Video partecipato.

Insieme alla Zelig” ha dichiarato il  vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini “abbiamo lavorato con diversi gruppi di giovani e di differente età che hanno potuto esprimersi e raccontare se stessi attraverso brevi filmati realizzati con il metodo del video partecipato che presuppone l'utilizzo attivo dei media. Le opere prime, presentate al “Capitol”, sono la migliore testimonianza dell’efficacia di questo strumento comunicativo e rappresentano un’esperienza importante di proficua collaborazione tra l’ente pubblico e la Scuola di documentario Zelig”.

FG