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Cerimonia per la Giornata della Memoria. È partito il Treno della Memoria
Si è svolta questa mattina (27 gennaio) nel Cortile interno di Palazzo Widmann a Bolzano la cerimonia per la partenza del Treno della memoria, partito quindi nel primo pomeriggio, con il quale 150 giovani delle scuole superiori di lingua italiana e tedesca dell’Alto Adige compiono una visita a Cracovia in Polonia ed al vicino campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Il 27 gennaio è stato dichiarato a livello europeo Giornata della Memoria ed oggi anche da Bolzano è partito il “Treno della memoria” che porterà 150 ragazzi altoatesini a Cracovia ed agli ex campi di concentramento, nell'ambito del percorso educativo proposto dall’Associazione Terra del Fuoco e realizzato grazie alla collaborazione e al sostegno degli assessori provinciali Christian Tommasini e Sabina Kasslatter Mur e dei rispettivi uffici Servizio Giovani e dell’Arbeitsgemeinschaft der Jugenddienste (AGJD) in stretta collaborazione con vari enti da anni coinvolti nella celebrazione della ricorrenza della Giornata della Memoria, quali il Comune di Bolzano ed il suo Archivio storico, l’ANPI, e la Comunità ebraica di Merano.
Nel corso della cerimonia di questa mattina alla quale hanno preso parte il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, l'assessora Sabina Kasslatter Mur, il sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, Lionello Bertoldi, presidente provinciale dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia ANPI, Franz Thaler, ex deportato, Carla Giacomozzi dell'Archivio storico del Comune di Bolzano, sono state eseguite da Radames Gabrielli, presidente dell’associazione Nevo Drom di Bolzano, alcuni brani musicali tzigani in ricordo dei numerosi rom e sinti uccisi nei campi di sterminio nazisti.
Il vicepresidente Tommasini nel corso del suo intervento ha sottolineato l’importanza del progetto “Treno della memoria” organizzato dall’Associazione Terra del Fuoco “nell’ambito dell’impegno portato avanti dal suo Assessorato per la formazione di una vera propria cittadinanza attiva e consapevole per consentire ai giovani di essere realmente protagonisti della nostra società e consapevoli della nostra memoria storica”.
Il viaggio ad Auschwitz-Birkenau al quale si unirà sabato e domenica anche l’assessore Tommasini rappresenta “un viaggio per conoscere il male assoluto, per ricordare ed essere testimoni e sentinelle di ciò che è accaduto e che non deve ripetersi” ed a tale proposito Tommasini ha quindi citato i due libri di Primo Levi “Se questo è un uomo” e “I sommersi ed i salvati” incentrati sul tema della shoah e delle necessità di ricordare per evitare che “ciò che è successo avvenga nuovamente”.
Analoghi concetti sono stati quindi espressi e sottolineati da Linello Bertoldi, presidente provinciale dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia ANPI e da Carla Giacomozzi dell'Archivio storico del Comune di Bolzano che in questi anni ha svolto un prezioso lavoro di ricerca e di raccolta di documenti storici riguardanti la shoah e la deportazione con particolare riferimento alla realtà altoatesina ed al campo di concentramento di Bolzano.
L’applauso più caloroso è stato tributato nel corso della cerimonia a Franz Thaler ex deportato nel campo di concentramento di Dachau ed autore del libro “Dimenticare mai” (1990), un vero e proprio esempio per le nuove generazioni sia sotto il profilo umano che etico, citato anche dallo scrittore cileno nel suo ultimo libro «Ritratto di gruppo con assenza».
Il Treno della Memoria, alla sua prima edizione in Alto Adige, è un percorso di conoscenza, educazione alla storia e cittadinanza attiva per giovani tra i 17 e i 24 anni che coinvolge tutta l’Italia. I partecipanti, ragazzi provenienti da dieci regioni italiane, vengono coinvolti in un progetto che si svolge da novembre ad aprile, fatto di incontri e laboratori finalizzati a far comprendere l'importanza della Memoria e dell’essere cittadini consapevoli.
Culmine del percorso è il viaggio accompagnati dai giovani educatori, in Polonia, dove verranno portati a visitare il campo di Auschwitz/ Birkenau. La conclusione del percorso promosso da “Terra del Fuoco” si ha nella celebrazione collettiva del 25 aprile.
Con i 150 Altoatesini viaggeranno sul Treno della Memoria, 400 giovani trentini, 50 ragazzi veneti e una delegazione di giovani romani. Il treno rienterà a Bolzano mercoledì 2 febbraio.
Percorso educativo:
Il Treno della Memoria non è solo un viaggio, è un percorso di crescita che mira a stimolare nei suoi partecipanti la consapevolezza del loro ruolo di cittadini attivi, italiani ed europei, dei loro doveri, diritti e responsabilità verso la società e verso le persone. Il percorso educativo affrontato dai ragazzi si snoda in quattro fasi chiave: Storia, Memoria, Testimonianza e Impegno.
È un percorso che va controcorrente puntando su risultati di lungo periodo, nella convinzione che la chiave del miglioramento e della crescita sia dare ai ragazzi gli strumenti per capire e analizzare la realtà e per dialogare con gli altri.
Il Treno parte quindi con un percorso di formazione articolato in quattro incontri di gruppo. Con i metodi dell’educazione fra pari e non formale, i partecipanti vengono preparati da giovani e competenti educatori ad affrontare il viaggio e la visita al campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau con la consapevolezza e la conoscenza storica del nostro passato.
Attraverso il gioco, lo studio, l’ascolto di testimonianze dirette, il dialogo e l’immedesimazione, i ragazzi vengono guidati in un’analisi delle dinamiche che hanno portato ai fatti tragici che hanno coinvolto l’Europa nella metà del secolo scorso e di cui siamo stati protagonisti e autori, stimolando nei ragazzi una riflessione su come sia stato possibile e come ora non dobbiamo permettere che accada nuovamente.
In Alto Adige i ragazzi sono stati suddivisi in gruppi mistilingui su base territoriale, per rendere a tutti più semplice l’accesso agli incontri. Ogni gruppo è guidato da due educatori del territorio: uno di tradizione, cultura e madrelingua tedesca e uno di tradizione, cultura e madrelingua italiana.
Il primo incontro è un momento di presentazione e conoscenza reciproca. L’educatore ha spiegato ai ragazzi il senso del progetto e attraverso attività di group building ha iniziato a favorire la formazione di un gruppo unito e un clima di dialogo e di scambio, fondamentale per la riuscita del percorso.
Il secondo incontro ha proposto un laboratorio pensato per stimolare i ragazzi alla riflessione sui totalitarismi (nazismo e fascismo) a livello nazionale e sulle precarie condizioni di vita della popolazione civile durante la guerra.
Il terzo e il quarto incontro sono stati in Alto Adige elaborati sulla base della specificità storica del territorio durante il periodo relativo alla Seconda Guerra Mondiale, per sottolineare la difficile posizione dell’Alto Adige, da sempre terra di confine, schiacciato tra due totalitarismi.
Nel terzo incontro è stato quindi proposta ai ragazzi un’attività didattica dopo aver visto il film “Verkaufte Heimat” che fa un dipinto chiaro dell’Alto Adige della prima metà del Novecento.
Il quarto incontro è stato invece elaborato in modo diverso in relazione alle zone di appartenenza dei ragazzi. I giovani di Bolzano e dintorni, infatti, hanno partecipato ad un incontro e ad una visita guidata a ciò che rimane del Lager, grazie all’aiuto dell’”Archivio Storico Città di Bolzano”. I giovani di Merano invece hanno visitato, grazie alla collaborazione con “Merano Ebraica”, la sinagoga e il museo ebraico di Merano.
FG
Treno della memoria: 150 ragazzi altoatesini in viaggio verso Cracovia
L'Assessore Kasslatter Mur sul valore del progetto
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L'Assessore Tommasini sull'importanza dell'iniziativa
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