Attualità
Capitale europea cultura 2019: a Bolzano la firma di costituzione del Comitato fondatore
Nel 2019 si punta ad attirare l'attenzione del mondo culturale europeo (e non solo) sull'Alto Adige: punto di partenza è la candidatura a Capitale europea della cultura 2019, che la Provincia di Bolzano sta portando avanti con i territori del Nordest d'Italia. Giovedì 24 febbraio viene sottoscritto a Bolzano l'atto costitutivo del Comitato fondatore della candidatura.
L'atto costitutivo del Comitato fondatore per la candidatura del Nordest a Capitale europea della cultura 2019 sarà sottoscritto giovedì 24 febbraio in una cerimonia al Museion di Bolzano, presenti rappresentanti politici e operatori del settore culturale.
La candidatura congiunta della Provincia autonoma di Bolzano, di quella di Trento, delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Venezia e del Comune di Venezia era stata ufficialmente siglata il primo dicembre scorso a Venezia - presenti tra gli altri i governatori Luis Durnwalder e Luca Zaia - con la sottoscrizione del protocollo d'intesa. Il progetto costituisce un'importante opportunità di collaborazione in campo culturale per tutto il Nordest ma anche di ricerca di sinergie per aumentare la competitività internazionale di questa macroarea.
La "Capitale europea della cultura" è un'iniziativa che vuole valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e contribuire a migliorare la comprensione reciproca tra i cittadini. In base alla rotazione annuale tra Stati decisa dall’Unione, nel 2019 la Capitale europea spetterà all’Italia e il Nordest si candida per conquistare il prestigioso traguardo.
La firma dell'atto costitutivo del Comitato fondatore è in programma a Bolzano giovedì 24 febbraio alle ore 11 nel Museion, in via Dante 6, con il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini e i rappresentanti politici di Comune di Venezia, Regioni e Province coinvolte. Tra gli ospiti sono annunciati anche il jazzista meranese Franco D'Andrea, lo scultore ladino Aaron Demetz e l'olimpionico della marcia Alex Schwazer. Videointerventi di Reinhold Messner e Matteo Thun.
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