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Presentato il Centro di storia regionale ed i suoi obiettivi

Il Centro di Storia Regionale, che con tutta probabilità sarà operativo con il gennaio 2012, è stato presentato nella mattinata di oggi, venerdì 18 febbraio 2011, dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, e dall'assessora Sabina Kasslatter Mur, assieme al presidente e vicepresidente della LUB, Konrad Bergmeister e Pietro Borgo, ed al presidente dell'associazione "Storia e Regione", Andrea Bonoldi, ed alla direttrice dell'Archivio provinciale, Christine Roilo, e la direttrice del Dipartimento Karin Dalla Torre.

Presentato il Centro di Storia Regionale. (FOTO:USP/A.Pertl)

Il Centro di storia regionale sarà istituito a Bolzano come centro di competenza della Libera Università di Bolzano.
Il Centro di storia regionale, istituito su iniziativa del Dipartimento ai Beni culturali, diritto allo studio, cultura tedesca e musei mira al rafforzamento dell’istituzionalizzazione, della professionalizzazione e dell’internazionalizzazione della ricerca storica in Alto Adige. Attraverso un efficace lavoro di mediazione, il Centro valorizzerà l’autonomia e porrà le basi per una convivenza pacifica e responsabile in Südtirol/Alto Adige. Rappresenterà il punto di contatto per lo scambio tra la ricerca storica in lingua italiana e tedesca.
Il focus di ricerca sarà sull’età contemporanea, con un possibile allargamento verso le altre epoche storiche.
Dal punto di vista dei contenuti, l’ambito di ricerca abbraccia tre grandi blocchi tematici: 1. La Storia regionale intesa come storia della regione in quanto spazio culturale, risultato di rapporti sociali ed economici. 2. Regioni di confine. 3. Sviluppo storico della Macroregione alpina nella sua dimensione di cerniera fra l’Europa centrale e l’Europa meridionale.
Accanto alla ricerca il Centro si impegnerà in un secondo ambito di attività, della diffusione dei risultati delle sue ricerche e in generale della ricerca storica internazionale.
Un comitato scientifico composto di esperti di estrazione internazionale determinerà le linee guida scientifiche per l’attività di ricerca del Centro.
Come ha sottolineato il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, è stato realizzato quanto promesso nel 2009 in occasione delle celebrazioni hoferiane. È importante giungere ad un'interpretazione scientifica della storia comune dei tre gruppi lingustici che tenga conto delle tre differenti prospettive interpretative ed offrire ai giovani di collaborare e di sperimentare con la ricerca storica lo sviluppo storico nei vari periodi.
L'assessora Sabina Kasslatter Mur ha detto che la conoscenza e la riflessione sulla propria storia sono la base fondamentale per affrontare il proprio passato ed il proprio futuro; la scarsa conoscenza favorisce, invece, la strumentalizzazione della storia per altri fini. Il Centro di storia regionale va inteso come sogetto di ricerca scientifica preposto alla divulgazione dei fatti storici interpretati verso la fascia più ampia della popolazione creando i presupposti migliori per una pacifica convivenza fra gurppi lingusitici. L'insediamento del Centro presso l'Università di Bolzano sottolinea ne incrementa la qualità scientifica. Il Centro per ora avrà un direttore e tre collaboratori scientifici fissi nonché una segreteria; il contributo finanziario povinciale sarà di 100.000 Euro all'anno ai quali si potranno aggiungere altri fondi tramite il sostegno a progetti di ricerca.
Come ha riferito il presidente della LUB, Konrad Bergmeister, il posto di direttore sarà messo a concorso a livello europeo e si conta di poterlo insediare nell'autunno 2011, entro la fine del 2011 dovrebbe essere pronta la sede del Centro, iin modo tale da poter avviare l'attività con il gennaio 2012 avvalendosi del sosteno di un Comitato scientifico. Come ha sottolineato Bergmeister, sarà intensificata così l'attività di ricerca in contesto regionale mettendo in rete le attività di ricerca in vari settori (economia, cultura, ecc.) già sviluppate sul territorio e quindi diffondendole.
Parlando di divulgazione, il vicepresidente della LUB, Pietro Borgo, ha ricordato l'attivazione di corsi per la popolazione avviata dall'università facendo presente che fra i temi trattati vi sarà anche la storia regionale.
Andrea Bonoldi, dell'Università di Trento e presidente dell'Associazione "Storia e "Regione", ha posto in evidenza come l'autonomia partecipata passa attraverso la consapevolezza della storia. Lo studio ogettivo e fondato della storia ed il relativo uso contribuiscono a migliorare la qualità dell'autonomia. In quest'ottica, la creazione del Centro di storia regionale, indipendente pur finanziato con fondi pubblici, risulta essere una scelta coraggiosa. Che il Centro sia insediato presso l'Università costituisce un segnale di grande importanza.

SA

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Il Presidente Durnwalder sull’importanza del progetto

L’Assessore Kasslatter Mur sugli obiettivi dell’iniziativa