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Calendario unificato, assessori a confronto con il mondo della scuola

L'unificazione del calendario scolastico in Provincia di Bolzano, attualmente spezzettato tra molte diverse opzioni, è diventato nelle ultime settimane argomento di discussione da parte dell'opinione pubblica. Per ascoltare le voci, le esigenze e i desideri di studenti, genitori e insegnanti, gli assessori provinciali competenti Christian Tommasini, Sabina Kasslatter Mur, Florian Mussner e Hans Berger hanno incontrato il mondo della scuola.

"L'unificazione del calendario scolastico - ha sottolineato la Kasslatter Mur - è una materia molto delicata da trattare, e il tema verrà concretamente preso in esame a partire dal 2012/13. Per prepararci, però, è bene raccogliere le opinioni di chi lavora e opera nel mondo della scuola, e avviare una discussione positiva sulle possibili novità. Le opinioni in materia sono estremamente diversificate, e per questo motivo organizzeremo un gruppo di lavoro che si occuperà della questione".

La Giunta provinciale ha già espresso la propria intenzione di arrivare ad un'unificazione del calendario scolastico da un lato per venire incontro alle esigenze delle famiglie nella pianificazione giornaliera, e dall'altro per ottimizzare e coordinare al meglio i servizi di trasporto e refezione scolastica. Attualmente la situazione altoatesina si presenta estremamente variegata e spezzettata: il 44,5% degli scolari ha un orario con settimana di cinque giorni, il 43% frequenta i propri istituti per sei giorni su sette, e il restante 12,5% utilizza un modello alternato.

L'assessore Hans Berger, che ha competenze in materia di formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica, è favorevole ad uno spostamento in avanti di una decina di giorni dell'inizio dell'anno scolastico, recuperabili con l'anticipo della chiusura a giugno, e sposa l'idea della settimana "corta" di cinque giorni. "Nelle scuole elementari e medie italiane - ha spiegato l'assessore Christian Tommasini - prevale già oggi la settimana di cinque giorni, ma una riflessione andrà fatta sulle ferie estive, da molti giudicate troppo lunghe anche da un punto di vista pedagogico. L'incontro di oggi ha rappresentato comunque una prima utile occasione di confronto".

mb