Attualità

Cerimonia di chiusura dell’anno scolastico in carcere

Questa mattina (22 giugno) presso la Casa Circondariale di Bolzano, si è svolta la tradizionale cerimonia di chiusura dell’anno scolastico alla presenza dei vertici del carcere e di autorità esterne, tra cui il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, ed il sindaco della città, Luigi Spagnolli .

In tutte le carceri italiane il sovraffollamento rende la vita dei detenuti difficile al limite del disumano rischiando così di rendere vano ogni impegno volto alla rieducazione ed al reinserimento in società.

Anche a Bolzano il problema è grave, ma vi è la speranza che il nuovo carcere venga costruito rapidamente e venga realizzato secondo criteri che possano realmente favorire innanzitutto il percorso riabilitativo di coloro che vi saranno ospitati.

La mattinata si è aperta con una pièce teatrale realizzata e recitata dai detenuti è poi seguita la consegna dei diplomi e degli attestati ai circa duecento detenuti che durante l’anno hanno seguito i diversi corsi.

Nel corso degli anni si è notevolmente ampliata l’offerta formativa, che vede coinvolti: Sovrintendenza Scolastica Italiana, Formazione Professionale in lingua italiana, UPAD, Alpha &Beta e Fondo Sociale Europeo.

I corsi proposti hanno avuto come obiettivo quello di fornire opportunità scolastico-formative idonee al reinserimento lavorativo.

Si sono svolti corsi di scuola media, di commis di cucina e specializzazione nei piatti regionali e  dolci, di restauro murario, di editoria elettronica, un laboratorio di piccolo artigianato, di manutenzione di biciclette, chitarra, teatro, scrittura creativa, così come corsi di lingue, di cui uno finalizzato al conseguimento del patentino di bilinguismo.

E’ proseguita anche quest’anno la raccolta di autobiografie delle persone costrette a vivere la realtà detentiva, raccolte nel nuovo libro “Tell me your Story 4”.

Notevole è l’impegno che istituzioni ed operatori investono  nel portare avanti i progetti nella Casa Circondariale con la profonda convinzione che questa sia la strada giusta per offrire opportunità reali di reinserimento sociale ai detenuti.  

 

FG