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Dalla Giunta: nuovi criteri per gli scavi archeologici dei privati

I privati che, al posto dei tecnici della Ripartizione beni culturali, effettuano scavi archeologici su un fondo di proprietà, saranno risarciti dalla Provincia. Oggi (8 agosto) la Giunta provinciale ha modificato i criteri l'iter burocratico da seguire, fissando i termini entro i quali presentare le richieste.

Sino a poco tempo fa, i privati che, durante lo svolgimento di lavori su un fondo di proprietà, trovavano oggetti di interesse archeologico, prima di riaprire il cantiere dovevano attendere i sopralluoghi e gli scavi effettuati dai tecnici della Ripartizione beni culturali. "Siccome non sempre gli uffici avevano a disposizione i mezzi per intervenire immediatamente - ha spiegato il vicepresidente Hans Berger - ciò si traduceva spesso in lunghi tempi di attesa". Per ridurre al minimo questo rischio, la Giunta provinciale aveva già previsto che i privati si "sostituissero" ai tecnici ricevendo, al termine delle operazioni, un risarcimento sottoforma di contributo economico.

L'esecutivo di Palazzo Widmann nella seduta odierna ha rivisto la procedura dal punto di vista amministrativo, "in modo da sgravare l'iter burocratico a carico non solo dei cittadini - ha proseguito Berger - ma degli stessi uffici provinciali coinvolti, i quali avranno ora una panoramica più chiara dei mezzi finanziari necessari per svolgere l'attività". In concreto è stato fissato un termine unico entro cui inoltrare le richieste di contributo da parte dei privati, i quali avranno inoltre un mese di tempo dopo lo svolgimento degli scavi per presentare la documentazione necessaria per la riscossione del contributo.

mb