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"Miti ladini delle Dolomiti": volume per valorizzare le leggende ladine
Il progetto "Il regno dei Fanes - mito e racconto", promosso dall’Istituto culturale Ladino “Micurà de Rü” , si pone l'obiettivo di recuperare la qualità originaria della tradizione ladina, sfrondandola dalle contaminazioni di genere fantasy e di presentarla al pubblico italiano. è nata l'idea di realizzare il volume "Miti ladini delle Dolomiti". Il progetto è stato presentato oggi, martedì 17 aprile 2012, a Bolzano alla presenza dell'assessore provinciale ladino, Florian Mussner.
Le leggende del "Regno dei Fanes" rivestono un ruolo di primissima importanza per la piena comprensione del territorio delle Dolomiti. Le tradizioni popolari ladine furono raccolte dallo scrittore bolzanino Carlo Felice Wolff (1879-1966), in lingua tedesca, durante la prima metà del Novecento; pubblicate per la prima volta (sempre in lingua tedesca) nel 1929, furono tradotte anche in lingua italiana.
Ispirata al modello dei fratelli Grimm, la pubblicazione non presenta la tradizione ladina nell'originale genuinità grezza, bensì in una rielaborazione letteraria, cosa che non fu gradita alla severa ricerca folcloristica e antropologica che la ritenne adatta solo alla lettura di consumo. Questo in particolare lo fece la ricerca folcloristica e antropologica italiana, che tuttora ignora tuttora le leggende wolffiane, considerandole comunque un prodotto di invenzione letteraria e negando quindi la peculiare dimensione mitologica di alcuni racconti, tra cui le leggende del regno dei Fanes.
Da queste riflessioni nasce il progetto dell'Istituto culturale Ladino “Micurà de Rü” che ha portato all'ideazione del volume "Miti ladini delle Dolomiti", a cui stanno lavorando da due anni lo scrittore italiano Nicola Dal Falco e Ulrike Kindl, con l'intento dinfar conoscere al mondo di cultura italiana il valore letterario delle leggende ladine raccolte da Karl Felix Wolff.
Il progetto del volume, la cui pubblicazione è prevista per il luglio prossimo, è stato presentato ufficialmente questa mattina nell'ambito di una conferenza stampa. Come ha sottolineato l'assessore provinciale ladino Florian Mussner, la cultura costruisce dei ponti comunicativi assai rilevanti in un'epoca caratterizzata dalla globalizzazione; le leggende costituiscono un patrimonio culturale impagabile per grandi e piccoli.
Il direttore ed il presidente dell'Istituto culturale Ladino “Micurà de Rü”, rispettivamente Leander Moroder ed Albert Videsott, hanno posto in evidenza il carattere identiificativo delle leggende per la Ladinia.
Da parte sua la filologa Ulrike Kindl, che confezionerà i commenti a margine nel volume, le leggende non furono inventate da Karl Felix Wolff; l'autore le raccolse trasformandole secondo i criteri dell'epoca. Questa eredità deve essere restituita alla cultura europea.
Il libro "Miti ladini delle Dolomiti" sarà corredato dalle immagini di Markus Delago di Ortisei.
SA