Attualità

Presentazione documentario "Quel mazzolin di fiori" a Laives

Venerdì, 11 aprile 2003, alle ore 20.30, nell'Aula magna del Comune, nella Zona scolastica a Laives, l'assessore alla cultura italiana, Luigi Cigolla, invita alla presentazione del film-documentario "Quel mazzolin di fiori". L'ingresso è libero.

“Quel mazzolin di fiori. L’anima e la vita delle genti alpine” è un documentario della durata di circa un’ora che presenta un viaggio tra le genti dell’arco alpino, dal Friuli al Piemonte, alla ricerca delle origini del canto popolare e del filo comune che lega i canti dedicati ai mestieri, alle passioni umane, ai valori della famiglia, ai momenti drammatici della guerra. Al termine viene tracciata una panoramica sulla realtà coristica attuale in provincia di Bolzano.
Il documentario, di cui è ideatore, soggettista e regista, Silvano Faggioni, mentre fotografia, montaggio e produzione sono a cura di Rudy Kaneider, è nato da una collaborazione fra il Centro audiovisivi, CAB, della Ripartizione cultura italiana della Provincia e la sede RAI di Bolzano.
Il documentario era stato presentato per la prima volta a Bolzano nel dicembre 2002 nell’ambito dell’iniziativa “CABdays” presso il teatro Carambolage. Quindi, nell'ambito di una circuitazione sul territorio provinciale, "Quel mazzolin di fiori" è stato proiettato a Silandro, Vipiteno, Bressanone e Salorno.

«Quel mazzolin di fiori» risale almeno al 1400 (documentato) ed è il canto italiano più conosciuto al mondo. È stato tradotto in decine e decine di lingue. Due esempi della sua popolarità: un funzionario in pensione della Rai di Bolzano, reduce da una crociera sul Nilo, ha sentito ad Assuan un ragazzino egiziano di nove-dieci anni che intonava «Quel mazzolin di fiori». Un'attrice di teatro di Padova, in visita ad una piantagione del Brasile, ha sentito lo stesso «mazzolino» cantato da un contadino locale. «Quel mazzolin di fiori» è conosciuto a tutte le latitudini ed è stato di fatto, un vero inno nazionale, molto più conosciuto dello stesso inno di Mameli. In Italia lo hanno cantato tutti, dalle Alpi alla Sicilia. Ancora oggi è l'inno ufficiale della «festa dei Ceri» di Gubbio. Nel film-documentario, comunque, non si parla solo del «mazzolino», ma anche di tanti altri canti che in pace e in guerra hanno contrassegnato la vita delle genti dell'arco alpino. Il tema del documentario può sembrare fuori moda per le giovani generazioni, che invece potrebbero rivisitare questi canti come capitoli di storia, di antropologia e di etnografia.

SA