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Rita Borsellino "Trasformare il ricordo in memoria contro le mafie"

Molto significativo l’incontro svoltosi questa mattina (27 magio) all’Istituto superiore “Gandhi” di Merano che ha avuto per protagonista Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992. Presenti l’assessore Christian Tommasini e l’intendente scolastica, Nicoletta Minnei.

Un'immagine di Rita Borsellino

Da due anni gli studenti del biennio dell'Istituto "Gandhi" di Merano, coordinati dal prof. Maurizio Citarda, lavorano all'interno di apposite aree di progetto sul tema "Memoria e consapevolezza- Liberi dalle mafie a Merano". Nell'ambito di questo progetto è stata invitata presso l'istituto Rita Borsellino,  sorella del giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia nel 1992.

L'incontro di questa mattina, nell'aula magna dell'istituto, gremita dagli studenti e da numerosi docenti, è stato caratterizzato da un'attenta partecipazione da parte del pubblico che ha ascoltato per quasi due ore l'attenta analisi della protagonista che ha tracciato le fasi più salienti della storia umana e professionale del fratello, caratterizzata da una forte coerenza morale nella lotta alla mafia.

La mattina è iniziata con un indirizzo di saluto del dirigente scolastico dell'Istituto, Riccardo Aliprandini, il quale ha elogiato l'impegno degli studenti del "Gandhi" che da due anni hanno approfondito la tematica della lotta alla mafia e la figura del giudice palermitano.

L'evento odierno si inquadra, tra l'altro, in una serie di incontri improntati all'educazione alla legalità che hanno visto per protagonisti i magistrati locali Rispoli e Profiti, ma anche l'imprenditore calabrese, testimone di giustizia, Tiberio Bentivoglio, e Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato uccido dalla mafia il 9 maggio del 1978.

Il coordinatore del progetto, Maurizio Citarda, ha quindi illustrato nel dettaglio l'attività svolta dagli studenti meranesi ed in particolare la realizzazione del filmato sul Paolo Borsellino, una testimonianza molto toccante dell'impegno civile del  magistrato. Il lavoro svolto testimonia l'impegno del mondo scolastico, anche a libello provinciale, per promuovere la legalità. Citarda ha quindi sottolineato che "La memoria rappresenta il primo e più elementare atto di giustizia ed è necessario nutrire la memoria per renderla consapevole".

Al termine del filmato ha quindi preso la parola la protagonista della mattinata, Rita Borsellino, che da 23 anni tiene vivi il ricordo e la memoria del fratello magistrato. Questo sua testimonianza si è espressa nel corso degli anni anche con la fondazione, assieme a Don Ciotti, dell'associazione per la lotta alla mafia "Libera", è stata tra i fondatori della Carovana dell'Antimafia, del Centro Studi Paolo Borsellino e nella scorsa legislatura è stata europarlamentare del PD.

Nel suo intervento ha sottolineato che "Il ricordo deve diventare memoria ed essere affidato ai giovani  i quali devono elaborare i fatti accaduti affinché non passano ripetersi nel futuro. Della mafia si deve parlare" ha aggiunto "perché la mafia vive del e nel silenzio. La scuola è l'unica istituzione che si è fatta carco del ricordo delle vittime di mafia per trasformarlo in memoria".

In questo ambito si inquadra anche il lavoro realizzato da Rita Borsellino per ricordare i nomi di tutti coloro che sono caduti per mano della mafia e la lettura pubblica di questi nomi. "Troppo spesso abbiamo dimenticato i nomi di chi ha dato la vita per lottare contro la mafia, sono centinaia di persone, tra queste vi sono anche una ventina di bambini. La consapevolezza è quindi alla base del nostro essere cittadini per non essere come dei pupi siciliani, manovrati dai fili dei loro pupari".

Al termine dell'intervento di Rita Borsellino l'assessore provinciale alla scuola e cultura di lingua italiana, Christian Tommasini, ha sottolineato l'importanza dell'attività svolta dagli studenti dell'Istituto "Gandhi" ed ha dichiarato che "Essere cittadini consapevoli significa essere cittadini liberi. La lotta contro le mafie riguarda anche l'Alto Adige ed è estremamente positivo che le nostre scuole si impegnino in questo ambito, anche organizzando incontri come quello odierno con Rita Borsellino".

 

FG

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