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Voluntariat per les llengües per l'incontro di più culture

Il progetto "Voluntariat per les llengües" promosso dal Dipartimento Cultura italiana si pone quale obiettivo quello di favorire l'incontro con l'altro per agevolare la conoscenza interculturale e migliorare la coesione sociale. Questi obiettivi emergono anche dal film "Tutti Frutti - Esperienze con l'Alto Adige" proiettato nei giorni scorsi al Centro Trevi a Bolzano nell'ambito del progetto.

La proiezione del film "Tutti i frutti" al Centro Trevi a Bolzano per il progetto "Voluntariat per les llengües" (Foto: USP/Rip.Cultura Italiana)

Il film, presentato dal medesimo regista Mauro Podini, è inteso quale invito alla convivenza e alla speranza. In questo film-documentario i protagonisti con background migratorio raccontano con ironia le proprie esperienze di vita facendo alcune considerazioni sul tema dell'integrazione in Alto Adige. Il regista, che ha iniziato a trattare la tematica dell'immigrazione e della discriminazione una decina di anni fa, in sala ai presenti ha espresso la convinzione di come la situazione in Alto Adige sia nel frattempo molto cambiata: da un lato, il numero degli stranieri è più che raddoppiato da allora. Benché molti problemi siano rimasti, come ha detto, emerge però che i nuovi cittadini sono diventati una parte attiva del tessuto sociale, anche a livello culturale.

Il film, prodotto da helios sustainable films, nasce nell'ambito di un progetto F.E.I. (Fondo Europeo per l'Integrazione) realizzato dalla Ripartizione Cultura tedesca/Servizio di Coordinamento per l'Integrazione. Come ha detto Mauro Podini: "Volevamo un film con un tocco leggero, ma non superficiale. Che sapesse stupire, ma anche far riflettere. Che potesse essere profondo, ma senza essere pedante. Credo che TUTTI FRUTTI assomigli molto ai suoi protagonisti e sia un esempio di come diversità possa diventare davvero sinonimo di ricchezza."

Tutti i protagonisti del film hanno itinerari di vita diversi, ma tutti sono accomunati dal forte desiderio di dare un contributo attivo nel processo per una migliore integrazione. A raccontare e a raccontarsi nel film sono Kossi Komla-Ebri, medico scrittore di "Imbarazzismi", Teodora Lara attivista della "Rete dei Diritti dei Senza Voce", Gentiana Minga scrittrice e giornalista di Enmigrinta, Adel Jabbar, sociologo e libero docente incaricato nell'ambito della sociologia dell'immigrazione in diverse università italiane, che era presente all'evento. Ma protagonisti del film sono anche persone comuni come Ali o Moussa, o ancora persone nate e cresciute in Alto Adige come Sonja Cimadom responsabile pedagogica dell'Organizzazione per un Mondo Solidale.

Le parole di uno dei protagonisti, Kossi Komla-Ebri, rendono perfettamente con un'immagine molto efficace come la diversità possa costituire una ricchezza: "Sarebbe bello che la nostra società fosse non come un frullato di frutta, in cui tutto viene reso omogeneo e il sapore della frutta non si distingue più, ma come una macedonia, in cui sono percepibili i diversi sapori di ogni frutto e il gusto complessivo è gradevolissimo e ricco, perché ciascuno dà il proprio contributo rimanendo riconoscibile".

SA

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