Attualità

Nota della sovrintendente Minnei sull'articolo "Gender a scuola"

Presa di posizione della sovrintendente scolastica, Nicoletta Minnei, riguardo all’articolo pubblicato oggi dal quotidiano “Alto Adige” dal titolo “Gender a scuola.

In merito all'articolo apparso  oggi (23 settembre) sul quotidiano Alto Adige sul tema "Gender a scuola" la sovrintendenza scolastica, Nicoletta Minnei, precisa quanto segue:

1. gli istituti scolastici  procedono autonomamente nella programmazione progettuale del POF (Programma dell'Offerta Formativa) che è documento cardine condiviso a più livelli e deliberato dal Consiglio d' Istituto.

Tutti i progetti in esso riportati, siano essi di educazione stradale, di cittadinanza attiva, di benessere in senso lato, di promozione delle materie scientifiche piuttosto che del plurilinguismo, vengono affrontati con le stesse modalità;

2. non esistono progetti che propongono modelli convenzionali o meno di famiglia, ma esistono progetti che riguardano, in generale, lo sviluppo affettivo dei bambini più piccoli fino ai preadolescenti ed adolescenti.

In molti casi le stesse famiglie chiedono che  a scuola si possano affrontare argomenti particolarmente delicati e per fare ciò si ricorre ad esperti. Spiace quindi che un impegno serio e responsabile, che affronta temi importanti per la collettività tutta, venga usato per suscitare un allarme non giustificato e del tutto infondato;

3. è stata emanata la scorsa settimana una circolare ministeriale a firma del ministro Giannini, che è stata prontamente inviata alle scuole per rassicurare anche circa l'applicazione del comma 16 della legge di Riforma 107 che richiede "l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole l' educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni"

"Vogliamo quindi chiarire" prosegue la nota della sovrintendente Minnei "che i progetti di educazione alla salute (non necessariamente riguardanti l'omofobia, la prevenzione alla violenza di genere, l'educazione all' affettività) rimangono in capo agli istituti autonomi e che, proprio perché espressione di scuole di territorio, accolgono le istanze delle famiglie programmando attività  consone per uno  sviluppo equilibrato e  completo di alunni e studenti, salvaguardando i principi di pari dignità e non discriminazione".

 

 

 

 

FG