Attualità
Dalla Giunta: sotto tutela ville romane a Bolzano e Appiano
I resti delle ville romane a Bolzano/Gries e a San Paolo di Appiano nonché il rudere della torre a Stava di Naturno sono posti sotto tutela dalla Giunta.
Lavori in cantiere e scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di ville e strutture di epoca romana a San Paolo di Appiano e nel quartiere di Gries a Bolzano. Assieme al rudere della torre di Stava di Naturno, questi rinvenimenti sono sottoposti a nuovo vincolo di tutela storico-artistica: le delibere sono state approvate oggi dalla Giunta provinciale su proposta dell’assessore ai beni culturali Florian Mussner.
Si tratta di testimonianze storiche particolarmente preziose che la Provincia vuole musealizzare, rendere visibili e accessibili al pubblico e salvaguardare per le prossime generazioni in modo adeguato e professionale, sottolinea Mussner.
A Bolzano/Gries, sul terreno della Congregazione delle Suore Terziarie di San Francesco, una villa di pregio costruita nel I secolo d.C. con portico, colonnato e un edificio pubblico, il primo del genere in Alto Adige, sono venuti alla luce durante i lavori di costruzione della nuova casa di riposo. Una scoperta considerata straordinaria: frammenti di colonne di marmo, muri fino a due metri di altezza con affreschi di ottima qualità e motivi floreali e geometrici. Sono stati rinvenuti resti di capitelli corintici, una rarità per la zona, ed elementi architettonici in marmo. Al centro del peristilio si trovava una vasca decorata verosimilmente da un mosaico di cui sono rimasti frammenti e singole tessere. A monte della villa è emersa una struttura imponente, un edificio pubblico realizzato all’epoca della conquista delle Alpi da parte di Druso, figlio adottivo dell'imperatore Augusto. Si tratta dei resti archeologici più importanti della romana Pons Drusi.
Anche la villa romana di San Paolo di Appiano, in via Aica, costituisce un ritrovamento unico in Alto Adige, con straordinarie decorazioni a mosaico e affresco. La villa risale al IV secolo d.C., periodo in cui nell’impero romano sorsero alcune ville significative dal punto di vista architettonico, con ambienti dotati di absidi, impianti termali, mosaici e affreschi di alta qualità. Gli scavi, condotti tra il 2005 e il 2013, hanno riportato alla luce fra l’altro anche locali di rappresentanza di notevole pregio e il balneum, l’impianto termale. Numerosi ambienti sono dotati di un impianto di riscaldamento a pavimento e le vasche dei bagni sono rivestite di lastre in marmo. Un locale è decorato con un mosaico pavimentale policromo praticamente integro.
Il rudere della torre di Stava è invece ciò che resta di una torre quadrata vicino alle rovine di San Lorenzo, costruita attorno al 1100 all’incrocio tra Venosta, val Senales e val d’Ultimo. Sono ancora visibili su due lati i resti delle mura, due aperture del piano principale e tracce di intonaco originali. Il rudere della torre si trova su un terreno di proprietà della Parrocchia di San Zeno a Naturno.
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