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Oltre 400 esperti al convegno “Società ed eredità del costruito"

Molto seguito il convegno “Società ed eredità del costruito. Tutela e vincolo in un confronto regionale” del Dipartimento ai Beni culturali.

Da sin.: Anna Simonati, Christine Roilo, Salvatore Settis, Renata Codello; dietro: Martin Bredenbeck, Zeno Bampi, Hans-Jörg Ruch, Bernhard Furrer, Giorgio Bonsanti, Florian Mussner, Valentino Pagani

“Società ed eredità del costruito. Tutela e vincolo in un confronto regionale”, questo il titolo del convegno organizzato oggi (26 gennaio) dal Dipartimento ai Beni culturali in collaborazione con la Libera Università di Bolzano e l’Ordine degli Architetti nell’Aula Magna della Libera Università di Bolzano al quale hanno preso parte oltre 400 esperti del settore.

Le costruzioni sono da considerare come monumenti qualora l’integrità della sostanza materiale dell’oggetto conferisca loro l’idoneità a costituire testimonianze materiali aventi valore di civiltà. Strumento giuridico centrale ai fini della conservazione della sostanza e del carattere del monumento è il vincolo di tutela storico-artistica.

Rendere più familiare lo strumento del vincolo di tutela, così come viene oggi inteso e praticato in Alto Adige, non soltanto a un pubblico più vasto ma anche allo stesso mondo degli specialisti in materia, era l’obiettivo del convegno odierno, dedicato agli aspetti culturali della tutela dei monumenti, ma anche ai suoi problemi e al suo futuro.

Una particolare importanza è stata attribuita nel corso del convegno al confronto con la realtà di altre regioni.

Nel suo intervento di apertura del convegno l’assessore provinciale Florian Mussner ha sottolineato che “Lo scopo del Dipartimento ai Beni culturali della Provincia non è quello creare dei paesi – museo, bensì quello di creare un legame con la storia della nostra terra.

La finalità principale degli edifici sottoposti al vincolo di tutela storico-artistica è quello di farci riflettere, rappresentano una delle colonne portanti della nostra storia, cultura, rendono tangibile il passato ed avere cura di queste strutture significa anche aver cura della nostra identità”.

Hanno preso parte al convegno con i loro interventi, Salvatore Settis, Accademico dei Lincei, Anna Simonati, docente dell’Università di Trento, Walter Hauser, Landeskonservator del Tirolo, Renata Codello, Segretario regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il Veneto, l’architetto Bernhard Furrer, ETH-Z/SIA/ass.BSA Bern, l’architetto Hans-Jörg Ruch, ETH/SIA/BSA St. Moritz, l’architetto Zeno Bampi, Giorgio Bonsanti, già Ordinario di Storia e Tecnica del Restauro all‘Università di Firenze e Martin Bredenbeck, Rheinischer Verein für Denkmalpflege und Landschaftsschutz, Köln.

 

FG

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