Attualità
Giornata Lingua Madre: per diversità linguistica e culturale
In un Palazzo Widmann multilingue e multiculturale per il Bazar delle comunitá linguistiche presenti in Alto Adige, celebrata la ricorrenza internazionale.
La Giornata internazionale della Lingua Madre, proclamata dall’UNESCO per promuovere la diversità linguistica e culturale e il plurilinguismo, si celebra il 21 febbraio. È intesa per ricordare l’importanza del bene culturale lingua. Lo slogan per il 2017 è "Towards Sustainable Futures through Multilingual Education", con il quale l’UNESCO fa presente la rilevanza di un’istruzione plurilingue per uno sviluppo sostenibile. I tre assessori alla Cultura, Philipp Achammer, Christian Tommasini e Florian Mussner, in occasione della ricorrenza, con i loro saluti hanno aperto l'evento organizzato dai tre Dipartimenti Cultura della Provincia a Palazzo Widmann a Bolzano. Obiettivo porre l’attenzione sulla diversità linguistica presente in Alto Adige e sul suo valore aggiunto, mettendo in risalto l’importanza delle conoscenze linguistiche e dell’istruzione per favorire l’integrazione sociale e culturale.
L'assessore Mussner ha sottolineato l'importanza della lingua madre e come essa sia insostituibile, patrimonio della persona, e nella difesa della lingua madre si difende un aspetto culturale identitario. "Tramite la lingua madre siamo più autentici e vicini", come ha proseguito, invitando ad usare la lingua madre, ma anche ad apprezzare le diversità culturali e allo scambio culturale che fa bene a tutti. In tal senso ha invitato ad imparare anche la lingua ladina. Molte culture hanno trovato casa in Alto Adige, come ha detto l'assessore Achammer sottolineando l'importanza di lavorare per la pluralità di culture nel rispetto reciproco. "Essere consapevoli di sè vuol dire essere aperti agli altri. I nuovi cittadini devono conoscere le proprie radici ed essere aperti ad una nuova realtà".
"Siamo tutti a casa nella casa di tutti", così l'assessore Tommasini facendo riferimento al fatto che oggi Palazzo Widmann, il luogo di rappresentanza della Provincia e dell'Alto Adige, abbia accolto la sua varietà culturale. "L'Alto Adige - come ha proseguito - è una terra con radici forti che si apre al mondo, assieme ai nuovi cittadini si forma la nuova società. L'Alto Adige plurilingue è l'Alto Adige che vogliamo".
Dopo il saluto dei tre assessori alla Cultura è seguito quello della presidente del VKE Fernanda Mattedi, che ha posto in evidenza come comprendersi passi dall'entrare in relazione con l'altro, nel fare insieme. Sonja Logiudice (Amt für Weiterbildung), di famiglia d'origine mistilingue e con famiglia propria mistilingue, ha affermato che la lingua madre è un attore individuale e che è legata all'identità, e che pertanto sarebbe opportuno abbandonare il modello tradizionale di identità per passare ad uno di "multiappartenenza". Citando Nelson Mandela, ha ricordato come parlare nella lingua madre consenta di raggiungere il cuore, mentre parlare in una lingua che si comprende fa raggiungere solo il cervello, invitando da un lato a fare proprie espressioni delle altre lingue per usarle nel colloquio con persone di altre provenienze, e dall'altro i nuovi cittadini a imparare le lingue locali con le quali si è più in contatto.
Sono seguiti gli interventi di Laura Sedda (VKE) e il resoconto personale di Fatima Giafari (di origine afghana) e Gianluca Battistel (Amt für Jugendarbeit) riferiti all'iter per imparare una lingua straniera. Persone appartenenti a diversi gruppi linguistici e culturali in 14 stand hanno, quindi, presentato la loro lingua e cultura con una sorta di “bazar” delle lingue. Rappresentanti dei tre Dipartimenti alla Cultura della Provincia hanno fornito informazioni sulle diverse possibilità di imparare sia le lingue di origine che le lingue ufficiali della provincia di Bolzano.
SA