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I ragazzi del corso Olympia con mister e giocatori del FC Alto Adige

Proficua mattinata al Cts “Einaudi”: in cattedra l’allenatore del FC Alto Adige, Alberto Colombo, ed i giocatori Julien Rantier, Arturo Lupoli e Fabian Tait.

Foto di gruppo degli studenti del Corso Olympia con i giocatori ed il mister del FC Alto Adige

Una mattinata speciale per il mister dell’Fc Alto Adige, Alberto Colombo e per i giocatori Julien Rantier, Arturo Lupoli e Fabian Tait che hanno incontrato i ragazzi del corso Olympia-Operatore turistico sportivo  del Cts “Einaudi”, il percorso formativo rivolto ai giovani che praticano sport e intendono assumere competenze per accedere alle varie professioni in ambito sportivo e turistico e nelle attività ricreative e del tempo libero.

Il ciclo di incontri con personaggi illustri dello sport ha trovato un interesse comune con il “Progetto Scuola” dell’FC Alto Adige.

Dopo l’introduzione della direttrice, Nicoletta Rizzoli, stimolati dalle domande dei giornalisti sportivi Daniele Magagnin e Andrea Anselmi, calciatori e mister si sono rapportati con i ragazzi di un indirizzo scolastico frequentato da diversi calciatori della società e che in passato ha avuto come allievi molti importanti giocatori del Fcs.  

Nel corso dell’incontro sono emerse testimonianze dirette importanti e significative: le esperienze personali, i rapporti con compagni, tecnici e società e anche con i procuratori, le sensazioni che si provano nei momenti di gioia, ma anche e soprattutto nei momenti più difficili, soprattutto quando ci si deve rapportare con un infortunio. E poi la “rabbia positiva”, quella carica agonistica insita in uno sportivo soprattutto quando deve fare i conti con le scelte tecniche ed è costretto alla panchina.

Arturo Lupoli ha raccontato la sua storia di sport e di vita: lo scudetto con le giovanili del Parma insieme a Giuseppe Rossi, il trasferimento, ancora minorenne all’Arsenal e poi tante squadre, tante esperienze importanti di sport e di vita e la convivenza con l’antipatica etichetta di “grande promessa mancata”, riduttiva considerazione di chi vive superficialmente lo sport, senza conoscerne le dinamiche.

Una carriera intensa quella di Julien Rantier, definitosi “Procuratore di me stesso. Molti procuratori non curano gli interessi degli atleti, ma i propri e allora mi arrangio”. Fabian Tait, dalle giovanili del Salorno al Mezzocorona e poi al Fcs, con la passione e la forte propensione al sacrificio, anche nei momenti più cupi della vita. Un esempio del “Si può fare!”.

Sono stati quindi trattati numerosi temi, dal “non mollare mai” alla comunicazione, alle dinamiche che si sviluppano nello spogliatoio. Mister Colombo ha spaziato a tutto campo, dispensando consigli frutto dell’esperienza e dettati dal cuore, anche quando si è trattato di parlare del lavoro assunto in “corso d’opera” all’Alto Adige con un lavoro più psicologico che tecnico-atletico.

“Noi allenatori” ha affermato “viviamo sempre e solo con un unico metro di giudizio, i risultati. Non è come a scuola dove i professori propongono le verifiche e poi giudicano i ragazzi che le hanno compiute, nel nostro mondo prepari la verifica-partita e poi ad essere giudicato per primo è l’allenatore-professore prima che gli allievi-giocatori ...”.

“E’ stato un piacere parlare ai ragazzi delle esperienze sportive e anche private” ha sottolineato Arturo Lupoli “Ho notato tanto interesse e so che questi interventi sono importanti, i giovani immagazzinano e fanno tesoro, in questo sono abilissimi.

Siamo tornati indietro di qualche anno, a quando eravamo al loro posto e ci siamo immedesimati. Queste esperienze arricchiscono non solo i ragazzi, ma anche e soprattutto noi.

Lo sport deve essere prima di tutto un divertimento, che può diventare anche un’attività professionale, non per tutti, ma tutti devono sempre e comunque trarre dalla pratica sportiva le cose più belle e formative, nella buona e nella cattiva sorte, da trasferire nella quotidianità in tutti gli altri ambiti”.

 

FG

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