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Presentati all’Eurac i risultati del progetto “Kolipsi 2"

Presentati presso la sede dell’Eurac, i risultati dello studio “Kolipsi 2 Gli studenti altoatesini e la seconda lingua: indagine linguistica e psicosociale“.

L'assessore Christian Tommasini nel corso del suo intervento all'Eurac

Scopo del progetto di Eurac Research, coordinato da Andrea Abel e Chiara Vettori, era quello di analizzare le competenze in seconda lingua degli studenti altoatesini e gli aspetti psicosociali e sociolinguistici che più influenzano, nel bene e nel male, l’approccio alla seconda lingua e il suo apprendimento in Alto Adige.

Attraverso il confronto con i dati raccolti nel precedente progetto Kolipsi durante l’anno scolastico 2007/2008, nel corso dell’incontro all’Eurac gli esperti presenti hanno analizzato le tendenze evolutive delle competenze di seconda lingua in Alto Adige e delle componenti che con esse interagiscono al fine di formulare delle proposte concrete, rivolte a studenti, famiglie, scuola e politica per promuovere fattivamente il bilinguismo, da un punto di vista socio‐culturale, psicologico e didattico, in provincia di Bolzano.

Nel corso del suo intervento l’assessore provinciale Christian Tommasini ha sottolineato che “Il bilinguismo è un tema centrale della nostra attività istituzionale per costruire una società realmente plurilingue e pluriculturale, in grado di svolgere un ruolo di ponte tra il Nord ed il Sud dell’Europa.

Questa evoluzione è particolarmente evidente per quanto riguarda le scuole dell’infanzia di lingua italiana dove quest’anno, per la prima volta, abbiamo istituito per tutte le strutture provinciali un’ora di inglese nella consapevolezza, confermata dagli studi scientifici, che l’apprendimento è più semplice e proficuo laddove inizia già in età precoce.

L’approccio ludico facilita l’acquisizione della L2, di L3 e contribuisce a migliorare anche la madrelingua. In questo modo riusciamo a togliere la componente di ansia e di blocco psicologico che sinora ha condizionato l’apprendimento linguistico, lasciando spazio alla passione ed alla curiosità.

Questi risultati saranno ulteriormente rafforzati se in questo processo saranno sempre più coinvolte anche le famiglie e la società nel suo complesso. La scuola può fare molto, ma altrettanto importante è l’incontro nella vita di tutti i giorni:la
lingua si impara più facilmente se si costruiscono legami, se ci si incontra e se ci si frequenta”.

Anche l’assessore provinciale alla scuola e cultura di lingua tedesca, Philipp Achammer, ha espresso il proprio interesse per i risultati posti in evidenza dal progetto “Kolipsi 2” sottolineando che vi è ancora molto da fare per incentivare l’apprendimento della L2 e per influire sui molteplici fattori che determinano l’apprendimento linguistico.

“In questo senso” ha aggiunto “è importante eliminare gli aspetti legati al timore ed incentivare i contatti con i partner linguistici. Il Clil rappresenta uno degli strumenti per l’apprendimento, ma la scuola non può raggiungere da sola questo obiettivo, vi deve quindi essere una fattiva collaborazione da parte di tutta la società, delle famiglie ed anche delle aziende”.

 

 

 

 

FG

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