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20 novembre, Giornata internazionale dei Diritti dell‘Infanzia. Dichiarazione degli assessori Gnecchi, Saurer e Mussner.

Anche quest‘anno il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la “Giornata dei diritti dell‘infanzia“ che si basa sulla Convenzione internazionale approvata dall‘Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York. Sinora la Convenzione è stata ratificata da 190 Paesi del mondo (ad esclusione degli Stati Uniti e della Somalia).

Gli assessori Luisa Gnecchi, Otto Saurer e Florian Mussner ricordano questa giornata sottolineando come la prima garanzia di benessere e di prospettive di pari opportunità per tutti i giovani e le giovani nel mondo sia la possibilità di avere accesso all’istruzione, un bene che non è ancora garantito a tutti.

La convenzione non si limita ad una dichiarazione di principi generali, bensì rappresenta un vero e proprio vincolo giuridico per gli Stati che la sottoscrivono che sono chiamati ad uniformare le norme del loro diritto a quelle della Convenzione per far sì che i diritti e le libertà in essa proclamati siano resi effettivi.

La Convenzione, in sostanza, recepisce ed amplia ulteriormente i diritti già sanciti dalla Dichiarazione sui Diritti del Bambino del 1959 che constava dei 10 principi: diritto ad un sano sviluppo psicofisico, a non subire discriminazioni, ad avere un nome, una nazionalità, assistenza e protezione dallo Stato d’appartenenza, il diritto all‘educazione ed a cure particolari in caso di handicap fisico o mentale. La nostra provincia rappresenta una piccola realtà rispetto alle dimensioni planetarie di questa Convenzione, ma a nostro avviso è importante sottolineare che anche nell‘Alto Adige/Sudtirolo molto è stato fatto per venire incontro ai diritti dell‘infanzia e per dare una risposta valida e non demagogica alle esigenze che emergono da parte delle famiglie.

In quest’ambito s’inquadrano gli sforzi portati avanti dalla Giunta provinciale per creare una rete di servizi e di strutture finalizzate a rendere effettivi e reali i diritti dell‘infanzia e dei genitori. Una politica efficace nei confronti dell‘infanzia ha comunque una valenza trasversale rispetto a tutte le tematiche di natura sociale ed economica ed investe tutti gli ambiti della politica. Ed in effetti qualsiasi misura di conciliazione tra i tempi del lavoro e quelli della famiglia ha ripercussioni dirette sull‘infanzia, sulla possibilità dei genitori di essere presenti e di rappresentare un punto di riferimento sicuro per i loro figli.

Ciò è particolarmente valido nel mondo dell‘istruzione e della cultura, del lavoro e dell‘occupazione, della sanità e del sociale, ma non si possono negare le implicazioni dirette con il mondo dell‘infanzia anche per quanto riguarda la tutela dell‘ambiente ed il contenimento del traffico sia a livello locale che quello di transito.

Per quanto riguarda direttamente il mondo dell‘infanzia è forse il caso di ricordare che sono state stipulate negli ultimi anni numerose convenzioni tra la Provincia e le cooperative di "Tagesmütter“ per offrire un servizio efficace e flessibile in grado di venire incontro alle esigenze delle famiglie, sia nel capoluogo che nei centri minori.

Parallelamente sono sorti e stanno avviando la loro attività i cosiddetti “asili aziendali“ che sono una formula particolarmente gradita dalle famiglie. Una realtà già operativa in questo senso è rappresentata dall‘asilo sorto presso l‘Ospedale di Bolzano, al quale fanno capo numerosi bambini degli operatori sanitari del nosocomio. Un’altra realtà che vuole andare incontro ai diritti dei bambini e delle loro famiglie con un servizio efficiente e di qualità è rappresentato dalle scuole a tempo pieno che da alcuni anni hanno fatto la loro comparsa anche nel mondo scolastico di lingua tedesca.

L‘anno scorso è stata inoltre istituita l‘anticipazione dell‘assegno di mantenimento a tutela del minore grazie al quale numerose madri hanno potuto superare situazioni di grave disagio economico. Vorremmo infine ricordare la recente decisione della Giunta di erogare un contributo mensile di 80 euro alle famiglie con un reddito annuo inferiore ad 80.000 € nelle quali vi sia un figlio al di sotto dei tre anni.

A nostro avviso anche in quest’ambito la Provincia autonoma di Bolzano ha adottato una misura di sostegno alle famiglie che, pur nei limiti di un importo economico contenuto, ha voluto dare un segnale di attenzione alle famiglie che non trova riscontro in altre realtà a livello nazionale.

La giunta provinciale ha anche deciso di stanziare ulteriori 10 milioni di euro per il 2005 per garantire a bimbi e bimbe, ragazzi e ragazze servizi in grado di tener conto delle loro esigenze mettendoli al centro dell’attenzione, per aiutare le famiglie a conciliare le esigenze professionale dei genitori e spazi educativi che promuovano il benessere dei giovani.

FG