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Banca dati del DNA canino dal 1° gennaio 2022

Il regolamento di esecuzione per l’obbligo della profilazione genetica per i cani è stato presentato dall’assessore Schuler oggi (31 agosto) in Giunta. Sarà votato la prossima settimana.

Dal 1° gennaio 2022 i proprietari o i detentori di cani residenti in Alto Adige saranno obbligati a far eseguire la profilazione genetica dei loro quattro zampe. I relativi costi saranno a loro carico. Tale obbligo era stato introdotto dalla legge provinciale  “Interventi per la protezione degli animali e prevenzione del randagismo” (nr. 9/2000). La registrazione del cane nell’anagrafe degli animali di affezione , secondo la normativa, deve riportare il numero del suo microchip e le informazioni sul suo profilo genetico.

“Intendiamo così salvare i dati delle analisi del DNA nella banca dati centrale al fine di essere in grado, tramite appositi test del DNA, di individuare i responsabili di eventuali escrementi ed anche i proprietari di cani randagi”, così spiega le ragioni del provvedimento l’assessore provinciale Arnold Schuler, che oggi (31 agosto) lo ha illustrato in Giunta provinciale che lo voterà nella seduta della prossima settimana.

Gli enti locali, gli enti pubblici e le forze dell’ordine potranno, così, presentare campioni biologici ai laboratori competenti per la profilazione genetica, e quindi chiedere al Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige la correlazione dei dati con quelli inseriti nella banca dati dell’anagrafe degli animali di affezione. La correlazione fra i dati è finalizzata all’esercizio di funzioni istituzionali e può essere richiesta esclusivamente dagli enti indicati.

“Negli ultimi anni vi è stato un incremento delle registrazioni nell’anagrafe degli animali di affezione, tanto che se nel 2016 erano 38.114, al 31 marzo 2021 raggiungevano già 42.821 cani”, ricorda l’assessore Schuler.  

Precisazione per la detenzione di pollame

In provincia di Bolzano vige il divieto di detenere pollame in batteria dal 2009, ma si è constatato che fra gli operatori del settore sussistono dubbi interpretativi in merito all’ambito di applicazione del divieto. Pertanto, la disposizione dovrebbe essere modificata in modo da dirimere ogni possibile dubbio interpretativo.


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np/sa


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