Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Il capo della Protezione civile Curcio a Bolzano

Il capo del Dipartimento statale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha preso parte ad una riunione del Comitato provinciale e ha visitato il Centro d'accoglienza per profughi ucraini di Bolzano

“Attualmente la situazione in Alto Adige è tranquilla e i lavori di preparazione per possibili arrivi di nuovi profughi dall’Ucraina, anche in grande numero, sono stati ultimati. Rimane la speranza che ciò non sia necessario, perché lo sforzo, anche se previsto, sarebbe enorme”, ha sottolineato il presidente della Giunta provinciale, Arno Kompatscher, a margine della seduta del Comitato provinciale per il coordinamento delle attività di soccorso e assistenza alle cittadine ed ai cittadini provenienti dall’Ucraina. Kompatscher ha ringraziato il capo della Protezione civile statale, Fabrizio Curcio, per il suo impegno e per la visita. La collaborazione con le autorità statali preposte è stata buona, un filo diretto che ha dimostrato il suo valore in un momento di emergenza, ha sottolineato il presidente.

Della delegazione romana facevano parte, assieme al direttore del Dipartimento statale della Protezione civile Curcio, il segretario generale del Dipartimento, Riccardo Ammoscato, il direttore dell’Ufficio legale, Roberto Giarola, e il direttore dell’Ufficio stampa, Pierfrancesco Demilito. Alla riunione ha preso parte da remoto il prefetto Francesca Ferrandino, direttrice del Dipartimento del Ministero dell’Interno competente per i minori stranieri non accompagnati.

“Una tutela massima per i minori non accompagnati è essenziale”, ha sottolineato Curcio. “Questo stato di emergenza a causa della guerra in Ucraina è il secondo stato di emergenza globale dopo la pandemia del Covid, ma deve essere gestito in modo diverso, anche rispetto ad altre situazioni di rifugiati, poiché ora sono soprattutto gli anziani, le donne e i bambini a cercare protezione dagli atti di guerra. Durante la creazione della piattaforma digitale per la richiesta del sostegno finanziario statale, si è prestata attenzione a garantire che fosse il più semplice possibile da utilizzare, sia in termini di domanda che di pagamento”.

Tutti i profughi ucraini che nelle scorse settimane hanno raggiunto il territorio italiano ed hanno una sistemazione privata hanno diritto ad un contributo mensile nella misura di 300,00 euro. Per bambini/minorenni è previsto un sostegno di 150,00 euro al mese. Questo contributo va direttamente ai profughi ucraini, viene utilizzato per soddisfare le esigenze di base ed eventualmente anche le spese di sussistenza (vitto e alloggio). La sua durata è attualmente di tre mesi e può essere richiesto solo online al link https://contributo-emergenzaucraina.protezionecivile.gov.it. Il contributo viene versato tramite gli uffici postali.

Del Comitato provinciale fanno parte, assieme al presidente della Giunta provinciale, Arno Kompatscher, anche l’assessora provinciale agli affari sociali, Waltraud Deeg, l’assessore provinciale alla protezione civile, Arnold Schuler, il Commissario del Governo Vito Cusumano, il Questore di Bolzano Giancarlo Pallini, il segretario generale della Provincia Eros Magnago, il presidente del Consorzio dei Comuni Andreas Schatzer, il direttore del Dipartimento affari sociali, Luca Critelli, il vicedirettore sanitario dell’Azienda sanitaria, Pierpaolo Bertoli, oggi rappresentato da Maria Grazia Zuccaro, il sovrintendente alla scuola di lingua italiana, Vincenzo Gullotta, l'intendente alla scuola di lingua tedesca, Sigrun Falkensteiner, oggi rappresentata da Christian Walcher, e l'intendente per le scuole ladine, Edith Ploner.

Sopralluogo al Centro di prima accoglienza di Bolzano Sud

L’assessore provinciale alla Protezione civile, Arnold Schuler, e il direttore di Dipartimento e dell’Agenzia per la Protezione civile, Klaus Unterweger, hanno offerto oggi (5 maggio) al capo della Protezione civile statale Fabrizio Curcio una panoramica sul lavoro e l’impegno profuso a favore delle persone che dall’inizio della guerra in Ucraina hanno dovuto lasciare la loro terra ed hanno trovato accoglienza in vari Paesi. In Alto Adige sono stati registrati circa 1.700 profughi ucraini. La visita di Curcio, accompagnato dal segretario generale del Dipartimento statale della Protezione civile, Riccardo Ammoscato, e dal direttore dell’Ufficio legale, Roberto Giarola, è iniziata con un tour nel Centro di prima accoglienza.

“Abbiamo una collaborazione intensa e molto buona con il Dipartimento statale della Protezione civile e con il suo capo Curcio. Sono quindi molto contento che si sia preso il tempo per verificare la situazione sul campo. In questa occasione, ci ha anche riferito della situazione nazionale e internazionale e su come si intende procedere”, ha sottolineato l’assessore provinciale Schuler, che ha colto l’occasione per ringraziare anche tutti i volontari attivi nell’accoglienza dei rifugiati.

Il Centro di prima accoglienza a Bolzano Sud è stato aperto il 10 marzo, come ha spiegato il coordinatore Matteo Vischi, dell’Agenzia per la protezione civile in occasione del sopralluogo.

1.737 profughi ucraini registrati fino ad oggi in Alto Adige

Sono 1.737 le profughe ed i profughi dell’Ucraina accolti fino ad oggi in Alto Adige: 932 adulti, 805 minori, 36 dei quali non accompagnati. Una gran parte di loro ha potuto usufruire di una sistemazione abitativa autonoma. 164 persone sono state indirizzate dal Centro di prima accoglienza a famiglie altoatesine che hanno dato alla Provincia la propria disponibilità ad accogliere i profughi.

105 persone sono temporaneamente ospitate in ostelli, hotel e appartamenti a Bolzano, Merano e Bressanone. Nelle scorse settimane il numero degli arrivi è andato diminuendo. Sono circa 70 le persone che hanno lasciato la loro sistemazione temporanea, approdando ad un alloggio privato o lasciando l’Alto Adige.

Nei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) di Lana e Sarnes hanno trovato posto al momento 60 profughi, il centro di Barbiano sarà presto disponibile con 30 posti; altri posti verranno resi disponibili a Lana e Bressanone. In questi centri vengono ospitate principalmente persone che attualmente sono in strutture di transizione o che devono lasciare un alloggio privato. “Sono tanti i volontari ed i lavoratori a tempo pieno che danno un contributo importante per dare un tetto ai bambini, ai giovani ed alle donne che sono fuggiti. Questo impegno sociale nei rifugi pubblici, ma anche da parte dei privati, è un grande valore aggiunto per la nostra società”, ha sottolineato l’assessora agli affari sociali Waltraud Deeg. La Provincia si era già attivata alla fine di febbraio per censire gli alloggi disponibili, adattarne altri e fornire ai profughi un accompagnamento e un’assistenza adeguati.

La principale fonte d’informazione sui profughi ucraini è un sito web creato dalla stessa Provincia, www.provincia.bz.it/aiuti-ucraina, www.provinz.bz.it/ukraine-hilfe o www.provinz.bz.it/help-ukraine, costantemente aggiornato.


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mac/ck/mdg


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