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Alto Adige sui pedali: presentato il Piano della mobilità ciclistica

Rendere l’Alto Adige più aperto alla bicicletta è lo scopo del Piano della mobilità ciclistica, presentato a Bolzano. Centro di competenza e forum di discussione ne renderanno più facile l’attuazione

“Vogliamo che la bicicletta diventi ancora di più il mezzo di trasporto della quotidianità e innalzare al 20% la quota del traffico ciclistico, perché andare in bicicletta è economico, sano e pulito”, ha detto l’assessore provinciale alla mobilità, Daniel Alfreider indicando gli obiettivi del primo Piano della mobilità ciclistica dell’Alto Adige. L’articolato piano, realizzato con il contributo di cittadini, gruppi d’interesse, esperti e rappresentanti della politica, delle amministrazioni locali e dell’economia, è stato presentato oggi (27 maggio) a Bolzano dallo stesso assessore Alfreider, dal direttore del Dipartimento mobilità, Martin Vallazza, dalla coordinatrice del Piano, Olivia Kieser, e dal presidente della Comunità comprensoriale della Valle Isarco, Walter Baumgartner.

Nuova organizzazione provinciale della mobilità ciclistica

“Per la prima volta, il piano disciplina la mobilità ciclistica a livello provinciale, un centro di competenza nell’ambito del Dipartimento mobilità sarà il punto di riferimento per i nuovi progetti e le idee per l’orientamento futuro potranno essere postate in un forum”, ha detto l’assessore. Soprattutto la bicicletta dovrebbe avere una priorità maggiore, essere resa più sicura e, dove possibile, avere la precedenza sugli automobilisti, ha detto Alfreider. Gli investimenti nella cultura della bicicletta, che devono essere fatti, sono investimenti nella qualità della vita e tutti possono dare un contributo in tal senso, ha detto l’assessore provinciale.

Il nuovo Centro di competenza ciclistica punto di riferimento per i progetti

“Il nuovo Centro di competenza ciclistica deve valutare i progetti nel settore della mobilità ciclistica secondo criteri uniformi, per provvedere al finanziamento e fornire una consulenza mirata ai Comuni con potenziale ciclistico, per i quali sono state pensate unità funzionali per la mobilità ciclistica”, chiarisce il direttore Martin Vallazza.

Il Centro di competenza è istituito presso l’Ufficio per la mobilità sostenibile e presso il settore Green Mobility della Struttura Trasporti Alto Adige – STA Spa. Importante compito del Centro di competenza è sostenere l’informazione e la comunicazione sulla mobilità ciclistica, sottolinea ancora Vallazza.

Sviluppare ulteriormente la cultura ciclistica attraverso dialogo e concreti provvedimenti

Proprio per la diffusione della cultura ciclistica, il lavoro preparatorio è stato fatto già durante la fase di pianificazione, come illustra la coordinatrice del Piano della mobilità ciclistica, Olivia Kieser. “Sulla base di un sondaggio online al quale hanno preso parte 11.000 persone sono state create cinque tipologie di utente, sulle esigenze delle quali dovranno essere ritagliate le offerte nel campo della mobilità ciclistica”, dice Kieser. A questo scopo, sono previsti 120 provvedimenti, dalla comunicazione alla motivazione, dalla cooperazione alla partecipazione, dalle infrastrutture ai finanziamenti.

Gli interessati potranno portare il proprio contributo sul tema dell’ulteriore sviluppo della mobilità ciclistica e sulla cultura della bicicletta su un apposito forum di discussione.

Priorità ai provvedimenti sovracomunali

Le sette Comunità comprensoriali dell’Alto Adige hanno realizzato negli scorsi anni complessivamente più di 500 chilometri di rete ciclabile e fatto così la cosa più importante, soprattutto per andare in bicicletta nel tempo libero, ha spiegato il presidente della Comunità comprensoriale della Valle Isarco Baumgartner. Il nuovo Piano è pensato per le Comunità comprensoriali, che sono competenti per la rete ciclabile sovracomunale, uno strumento importante per portare avanti progetti nel settore, ha detto Baumgartner. Soprattutto, stabilire criteri uniformi, riunire i provvedimenti e creare un elenco di priorità, vale a dire il coordinamento e la pianificazione generali, sono importanti per ulteriori passi avanti verso una maggiore mobilità in bicicletta, ha aggiunto il presidente della Comunità comprensoriale Valle Isarco. In futuro, secondo Baumgartner, le Comunità comprensoriali vogliono continuare a lavorare sulla pianificazione e la manutenzione e anche sulle Unità funzionali della mobilità ciclistica.

Incrementare la mobilità ciclistica entro il 2030

Il Piano per la mobilità ciclistica è un documento di pianificazione e programmazione strategica per il miglioramento della mobilità ciclistica. Per il periodo fino al 2030, il piano include diverse aree d’intervento che possono contribuire ad aumentare la mobilità ciclistica. Il documento strategico ha due allegati: le Unità funzionali della mobilità ciclistica e la tabella completa dei provvedimenti, per le quali è stato pensato anche un calendario.


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san/mdg


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