Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Contratti di lavoro: verso la stabilizzazione

La stagionalità di importanti settori rende i contratti a tempo determinato parte integrante del mondo del lavoro. Tuttavia, in alcuni settori si registra una tendenza alla stabilizzazione.

I contratti a tempo determinato sono parte considerevole del mondo del lavoro in Alto Adige, per la stagionalità di settori importanti come il turismo e l'agricoltura. L'attuale Mercato del Lavoro – News del Servizio Mercato del lavoro fornisce per la prima volta informazioni rispetto a quanti dei rapporti a tempo determinato vengono trasformati in contratti a tempo indeterminato e in quali settori la quota di stabilizzazione è particolarmente elevata.

"L'Osservatorio del mercato del lavoro ha analizzato i dati e calcolato che un totale del 46% di tutti i rapporti di lavoro a tempo determinato, con una durata di almeno un anno, viene stabilizzato, ovvero trasformato in contratti di lavoro a tempo indeterminato", spiega Stefan Luther, direttore del Servizio Mercato del lavoro. "Coloro che occupano il proprio posto a tempo determinato per più di un anno hanno complessivamente una probabilità abbastanza alta di essere stabilizzati". Luther ha sottolineato che esistono notevoli differenze tra i singoli settori: nel turismo, nel commercio e nella manifattura due contratti di lavoro a tempo determinato su tre vengono stabilizzati, sempre che il rapporto determinato sia di durata superiore ai 12 mesi. La probabilità di stabilizzazione invece è più bassa nel settore dell'istruzione e dell'agricoltura.

Il confronto per genere è interessante: in tutti i settori, i contratti di lavoro a tempo determinato delle donne hanno più probabilità di essere stabilizzati che quelli dagli uomini.  Tuttavia, le donne sono impiegate in modo sproporzionato nei settori più restrittivi alla trasformazione, come l'istruzione e la pubblica amministrazione. Pertanto, nel complesso, ottengono risultati peggiori (43%) rispetto agli uomini, i cui contratti sono stabilizzati al 49%. L'analisi dell’Osservatorio del mercato del lavoro rivela un altro dato interessante: a parte nel mondo della scuola, negli ultimi 20 anni per i precari è tendenzialmente cresciuta la probabilità di ricevere un contratto a tempo indeterminato nel caso il rapporto di lavoro si prolunghi di almeno 12 mesi.

"La nostra analisi dimostra quanto sia importante considerare non solo i dati di stock – l’andamento del numero dei rapporti di lavoro), ma anche i dati di flusso (la variazione dei rapporti di lavoro per persona) nella valutazione del nostro mercato del lavoro. Negli ultimi mesi abbiamo investito in questo metodo di analisi e in futuro saremo quindi in grado di fornire informazioni ancora più dettagliate sullo sviluppo del mercato del lavoro altoatesino", ha sottolineato Luther. Solo sulla base di informazioni affidabili è possibile progettare e attuare misure di politica attiva del lavoro adeguate.

Ulteriori informazioni e grafici sono disponibili nel bollettino Mercato del lavoro news 8/2023, mentre ulteriori informazioni e dati sul monitoraggio giornaliero sono disponibili sulla homepage dell'Amministrazione provinciale.


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red


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