Giornata dell’Autonomia 2014

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Si è insediata la Consulta culturale italiana

Primo incontro per definire obiettivi e finalità su cui lavorare nei prossimi cinque anni. Venezi: “Stagione operistica a Bolzano”. Croppi: “La leva culturale fa crescere la qualità della vita”.

Si è svolta ieri (17 giugno) la prima riunione della Consulta culturale italiana, composta da nomi di spicco del mondo culturale locale, nazionale e internazionale, fortemente voluti dal vicepresidente della Provincia, Marco Galateo.

“Credo fermamente in questa Consulta che senza dubbio crea molto interesse e punta a fare un buon lavoro su un territorio dalle grandi potenzialità e aspettative culturali. La cultura deve essere sentita come un bisogno primario della collettività: è la connessione tra il territorio e il resto del Paese”, ha dichiarato l’assessore provinciale alla Cultura italiana, Galateo.

Alla prima riunione erano presenti tutti i componenti, con Beatrice Venezi, Stefano Riba e Marco Sartore collegati da remoto. La direttrice d'orchestra ha garantito la sua partecipazione in presenza in uno dei prossimi incontri. Tra gli obiettivi che vuole raggiungere con la sua partecipazione alla Consulta, troverà spazio il recupero della musica sinfonica italiana, da Verdi a Puccini, e l’organizzazione di una stagione operistica a Bolzano che "sarebbe una grande occasione per la città e per il territorio, in quanto l’opera è anche identità culturale".

Durante la seduta si sono fissati gli obiettivi generali sui quali si intende lavorare nei prossimi cinque anni, affinché la Consulta funga da divulgatore culturale e attraverso le iniziative si possa realizzare una cultura come aggregante sociale e strumento di elevazione della qualità della vita dei cittadini. Gli interventi hanno focalizzato l’attenzione sul rapporto tra cittadini, cultura e territorio.

“Bolzano e l’Alto Adige non possono essere visti solo come territorio turistico. Possono e devono dare attenzione ai cittadini. Il territorio ha un alto potenziale e grandi aspettative sul piano culturale. La leva culturale serve, difatti, a far crescere la qualità della vita dei cittadini”, ha detto Umberto Croppi.


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